Era un pomeriggio di qualche anno fa, diciamo una venticinquina circa. Mi ricordo che era un giorno di fine agosto, quando non è piu tempo di mare, le prime piogge hanno raffrescato l’aria, e il sole tramonta sempre prima. Mi ricordo che ero sempre nell’età dei giochi vicino casa, e con un amico, parlavamo di fumetti. Mi fece vedere un giornalino che aveva appena comprato, gli diedi un occhiata, e la mattina dopo andai anch’io a comprarlo. Da allora, una volta al mese, era l’appuntamento più atteso, in ogni sua forma, l’albo regolare e le ristampe, e gli speciali, e gli annali…per anni ho divorato, letteralmente parlando, quelle pagine, arrivando ad apprezzare le differenze di tratto tra un disegnatore e l’altro, le sfumature filosofiche di ogni story-writer, aspettando con trepidazione il momento più importante, quando il Padre del nostro eroe, riprende in mano la situazione e sforna una storia delle sue.
Ed è stato cosi, per molti anni, fin quando poi le nostre strade si sono separate, senza rancore, senza un motivo particolare, è successo e basta.
Aveva 35 anni, il nome di un poeta gallese e un cognome da cani. Abitava a Londra, in via Craven Road. Pare che nella Londra reale, da qualche anno ci sia un pub, al numero 7 di Craven Road, che offre menù con il suo nome. Assomigliava vagamente a un misconosciuto attore inglese, che deve al suo alter ego gran parte della popolarità che ha poi avuto in Italia. Guidava la macchina che tutti abbiamo desiderato almeno una volta nella vita, un Maggiolone cabrio con targa personalizzata. Ascoltava molta musica, soprattutto metal, e, ogni tanto, per concentrarsi, suonava (male) al clarinetto una sinfonia di Tartini, chiamata Il Trillo del Diavolo. Vestiva sempre con jeans, camicia rossa, giacca nera e Clarcks ai piedi, e in tasca una pistola troppo spesso scarica. Era tutto fuorchè la figura classica dell’eroe, ipocondriaco,claustrofobico, soffriva di vertigini, ex poliziotto e ex alcolista. Il suo aiutante era un sosia di un attore comico dei film muti, che sparava battute a raffica anche nei momenti meno opportuni, e il suo migliore amico il suo ex capo, un ispettore di Scotland Yard ormai vicino alla pensione. Ha avuto molti amori, tanti finiti male, e moltissimi nemici, uno piu spaventoso dell’altro. Era un indagatore dell’incubo, l’unico nel suo campo, e spesso i nemici più pericolosi non erano zombie, licantropi o demoni, ma gli altri uomini, con le loro bassezze, i loro livori, il loro odio verso i propri simili.
Sono passati 30 anni dal suo primo arrivo in edicola, quel settembre del 1986. Sono stati editi tanti albi,alcuni buoni. altri meno buoni. Hanno anche tentato, negli Stati Uniti, un abominevole operazione commerciale (Groucho,la pistola!) con un film ad alto budget e ad alto schifio (IMHO) che non ha minimamente replicato il successo del fumetto, ma ha solo scatenato l’ira dei fanboy orripilati dallo stravolgimento di personaggi, location e quant’altro. Ma, non ci sono solo brutte notizie. Il 29 settembre 2016, uscirà l’albo 361, ma il botto grosso sarà con l’albo di ottobre, il 362, quando tornerà il Padre, a creare la sua opera. Si, Tiziano Sclavi, tornerà dopo 9 anni ad occuparsi di Dylan Dog,già il titolo è profetico, “Dopo un lungo silenzio” e non sarà un evento sporadico, ma è in programma una collana da collezione dedicata. E questa è una notizia incredibile, per gli amanti di Dylan. E non è l’unica.
La manifestazione dedicata ai comics più importante d’Italia, e una delle più famose nel mondo, il Lucca Comics, sarà dedicata all’investigatore dell’incubo, con la presentazione della riedizione speciale del mitico albo n°1, e la versione con copertina di Zerocalcare del numero in edicola a settembre, più una vera e propria Dylan Dog Experience nei locali dell’Hotel Universo, con una mostra interattiva con gli scenari ispirati dalle storie dei fumetti.
Per chi è appassionato è un evento da non perdere, per chi lo era, un tuffo nell’adolescenza e forse, la possibilità di un ritorno di fiamma. Di sicuro, da nostalgico, non perderò l’occasione di conquistarmi l’album del trentennale, e di tuffarmi nuovamente nell’universo Sclaviano di Dylan con i suoi albi speciali.
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