Non parlo di politica, parlo di buon senso. Quel buon senso che ha detto no alle olimpiadi di Roma 2024. In un paese normale una manifestazione del genere rappresenta una opportunità. Opportunità di guadagni e di immagine, ma anche di impianti sportivi ed infrastrutture nuove. Con una gestione oculata degli investimenti, una ottimizzazione del personale, una buona propaganda e una visione lungimirante del dopo olimpiadi (soprattutto in funzione del riutilizzo intelligente delle strutture create ad hoc) è possibile che le olimpiadi possano essere un successo a 360° per un paese. Ma non in Italia, qua assisteremo all’ennesima faida per accaparrarsi la mole ingente di denaro pubblico a disposizione di tali eventi, saremo testimoni di appalti truccati, tangenti, furti e ruberie di vario genere, sprechi, strutture non completate, strutture abbandonate dopo le olimpiadi, avvisi di garanzia, processi e ovviamente assoluzioni varie. Un copione praticamente già scritto con un buco finale in mia opinione stimato in una decina di miliardi di euro, forse anche di più. Senza considerare le esperienze recenti non proprio esaltanti come Torino 2006 e soprattutto Roma 2009, come non ricordare l’opera incompiuta della città dello sport, uno spreco scellerato di oltre 250 milioni di euro per una cattedrale ovviamente incompiuta alla periferia sud di Roma.
Usiamo il denaro pubblico per opere mirate ed intelligenti, non per eventi sfarzosi che hanno come unico obbiettivo ingrassare i soliti noti ed i loro amici con i soldi dei contribuenti. E pensare che c’è sempre qualche personaggio che propone opere faraoniche tipo il ponte sullo stretto di messina……. povera italia ma soprattutto poveri italiani
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