E dunque, contro tutto e contro tutti,ci siamo. È stato un fine d’anno turbolento, difficile, e con qualche polemica, ma è buona cosa lasciarsi il passato alle spalle e affrontare i prossimi passi nella maniera giusta e con la giusta attitudine.
Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo la situazione. Alcuni mesi fa,in questo articolo, affrontai il problema riguardante il palio a Buti per la festa di Sant’Antonio. In seguito all’ordinanza Martini, e alla riunione della commissione di vigilanza il palio cosi come lo conoscevamo era a rischio.
Con non poche difficoltà, il Seggio e le Contrade, superate le iniziali indecisioni, sono riusciti a seguire una linea comune e presentare un ricorso presso il TAR di Roma, con obiezione di legittimità su alcuni punti essenziali, tra i quali il presunto rischio del percorso ai danni di purosangue.
Il verdetto del ricorso, presentato nei primissimi giorni di novembre, era atteso per il 13 dicembre, con la speranza di una sospensiva che momentaneamente permettesse il regolare svolgimento.
Nello stesso tempo, il Seggio era riuscito ad avere un incontro presso il Ministero della Salute per spiegare le proprie ragioni e motivazioni, e soprattutto chiarire le dinamiche di sicurezza del percorso e l importanza economica del palio per il paese e il comprensorio.
Nel frattempo, sono passati i giorni,e nella incertezza più totale,tra pessimismo e ottimismo,siamo arrivati alla meta di dicembre. Alla prima data utile, il 13/dicembre, il giudice decide di avere tutti gli elementi necessari per giungere ad un giudizio ma si riserva un altra settimana di tempo per decidere.tutto rimandato quindi al 20. ma il 20 ancora niente, vengono chiesti ulteriori giorni di tempo. Il 22, tramite pubblicazione ufficiale, arriva il verdetto infausto per il paese. Ricorso respinto, rigettate le motivazioni di richiesta di sospensiva.
È inutile nascondersi, è stato un giorno piuttosto triste e pieno di scoramento per la cittadinanza, consapevole del fatto che questo momento poteva (potrebbe) essere l’inizio della fine. Ovviamente, la questione andava affrontata di petto,e il primo passo era decidere se correre oppure no, e scegliere una data per il palio. Pochi giorni dopo, il 27, alla programmata riunione tra il comitato e i rappresentanti e capitani di contrada, viene, non senza qualche mugugni, presa la decisione di correre comunque il 22 gennaio. Nessun rinvio, nessun spostamento a Marzo per un Palio straordinario. Tutto secondo tradizione,o quasi. Visto che non si potrà correre coi purosangue, corriamo con i mezzosangue ma il giorno della festa.
E ritengo la cosa corretta e fatta bene. Il giorno del palio è sempre la domenica successiva al 17 gennaio, il giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali.
Ovviamente le paure per il ritorno economico per il paese e l’organizzazione rimangono, le difficoltà ci saranno, non ultima quella di entrare in un mondo, quello dei mezzosangue, sconosciuto ai più e con dinamiche diverse da quelle ormai palesate dei puri.nuovi proprietari da conoscere,nuove scuderie, nuovi fantini e nuovi criteri di scelta per i cavalli, non più orientate verso i 1200 metristi standard, o velocisti da 800/1000 metri. È un mondo nuovo,e all’inizio saranno probabili errori di valutazione, ma d’altronde la situazione ad oggi è cosi ed è necessario adattarsi.
Quindi, da oggi in poi,è una maratona da qui al 22 gennaio.
Il programma, da tradizione, prevede:
Domenica 8 gennaio, pranzo di presentazione del palio, con la visione pubblica del cencio (il trofeo per il vincitore).
Da lunedì 9 le messe nelle varie chiese di contrada,al seguito delle quali ci saranno i rinfreschi nelle varie sedi aperte a tutta la cittadinanza.
Sabato 14 gennaio, la Cena Itinerante, organizzata dal seggio con il supporto di contrade e comune, che è un vero e proprio fiore all’occhiello del paese. Infatti, a seguito dell’acquisto dei carnet di biglietti, ognuno potrà decidere di mangiare piatti tipici butesi nei luoghi adibiti,con la possibilità di fare giri paesani in carrozza, ascoltare musica in piazza e proseguire nei festeggiamenti fino a tarda notte. Ovviamente, essendo una serata di grande richiamo anche dai paesi più o meno vicini, saranno adibite bus navette dal piazzale del cimitero per giungere in città.
Ancora con gli occhi appiccicosi di sonno e la bocca che sa di vino,si passa al giorno successivo.
La domenica 15 gennaio si entra a diritto nel clima paliesco,con la sfilata folkloristica, in cui i contradaioli, vestiti con i colori delle contrade nei vestiti storici, e contornati da tamburini e sbandieratori, compiono il giro del paese con ritrovo ultimo in piazza della Chiesa, dove, di fronte al pievano e alle autorità cittadin, saranno estratte le batterie delle gare.
Ed in un lampo,si arriva alla settimana fatidica.
Venerdì 20 dalle ore 8 le previsite presso il maneggio Rio Bravo, dove i cavalli presentati dalle contrade saranno visitati in maniera rigorosa dal veterinario asl che ne decreterà l’idoneità alla gara.
Sabato 21, dopo la presentazione dei capicontrada e fantini in piazza, con le varie monte, avranno luogo le tradizionali cene della vigilia in contrada.
Domenica 22, densa di eventi. Il primo step è la colazione dei cavallai, con trippa,pecorino e noci accompagnata da qualche bicchiere di vino, dalle ore 8 fino circa le 9:30. Successivamente, parte la sfilata storica,in cui le contrade si contendono il premio come miglior rappresentazione di un evento storico del paese, con ogni contrada capitanata dal proprio cavallo in testa, la messe dei cavallai e la successiva benedizione degli animali.
E poi è palio,dalle 14:30 circa cominciano le batterie.
La prima e la seconda batteria,composte da tre cavalli ciascuna sono quelle estratte la domenica precedente ,e di conseguenza il Signore, la contrada non estratta,che correrà nei recuperi contro le seconde classificate.
Al termine della batteria dei recuperi, si svolge la finale, con i tre cavalli vincenti.
E chi vince,festeggia.
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