Pisa Book Festival 2017

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Finalmente, dopo due anni di interesse ma appuntamenti mancati, sono riuscito ad andare al Pisa Book Festival. Ero curioso da tempo, un po’ spiazzato dall’assenza di grandi nomi, sia di scrittori che di case editrici, e questa cosa mi frenava un po’. Questo anno ero partito più determinato, e avevo programmato di farci un salto venerdì pomeriggio, ma impegni di lavoro mi avevano reso impossibile di andarci. Per fortuna. Per fortuna perché in un ora o poco più non riesci a vedere quasi niente, rispetto al potenziale che ha. Comunque, per caso, la domenica in tarda mattina vengo a sapere che il Rosso il pomeriggio ci va, e mi accodo al volo.

La fiera si svolge all’interno del Palazzo dei Congressi di Pisa, praticamente dentro la facoltà di Economia.
La prima cosa che salta all’occhio è l’alta affluenza di pubblico all’evento. Sarà che il prezzo del biglietto d’ingresso è veramente popolare e accessibile a tutti, sarà la curiosità, sarà che forse la propensione alla lettura in Italia non è cosi disastrosa come viene descritta, fatto sta che c’è il pienone davvero.
Ecco forse uno spazio più ampio sarebbe un opportunità da cogliere, visto che la disposizione su due file a labirinto è un po soffocante, e non permette di godere a pieno delle esposizioni dei piccoli stand, con la calca che ti pressa da tutte le parti.
Fatto sta, che le case editrici presenti sono tantissime, quasi 200. La possibilità di scelta è perciò veramente ampia, soprattutto sugli autori di nicchia.
Oltre agli stand sono presenti alcuni ospiti,che prima fanno una presentazione della loro opera nelle sale conferenza dedicate, e successivamente incontrano i propri fan per dedicarsi al “firma pagina”.
E noi, abbiamo avuto parecchio culo. Eravamo partiti abbastanza preparati su dove e chi andare a incontrare, ma riuscire a trovare il momento giusto per approfittare della disponibilità dell’autore, questo è culo.
Quindi, ho la dedica sui miei due acquisti di giornata, di cui sono fierissimo.
Uno è un libro a fumetti, “Kraken”, ad opera di Emiliano Pagani (Don Zauker del Vernacoliere, ed addirittura un Dylan Dog di prossima uscita) e Bruno Cannucciari (Lupo Alberto), che hanno disegnato una tavola personalizzata in seconda pagina,bellissima.
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L’altro è ” Negli occhi di chi guarda” di Marco Malvaldi, idolo indiscusso per le storie del Bar Lume, qui alla prova in un’altra storia non facente parte del ciclo del barista/detective pisano.
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Pochi euro di spesa per due cimeli da custodire gelosamente! Oltre a loro, siamo stati presenti al “firma pagina” di Marco Vichi e Paolo Cognetti, vincitore del premio Strega con il suo ultimo edito “Le Otto Montagne”, e del primo sinceramente sono incuriosito di approfondire.
Oltre ad un gran numero di libri per adulti, più o meno impegnati e impegnativi, nel girare la fiera è possibile trovare anche una piccola zona dedicata alla lettura dei bambini, ma da sviluppare meglio, e una interessante zona laboratorio di disegno per bambini al secondo piano.
Sicuramente è un evento che ha ancora margine di crescita, e ormai ha stuzzicato la curiosità per tornare al prossimo appuntamento nel 2018.
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