Cavalli al tondino – Palio di Buti 2018

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Fa freddo, parecchio freddo, almeno stando a sentire le previsioni meteo.

Ma a Buti siamo entrati nelle settimane più calde dell’anno, quella del Palio. Un palio diverso rispetto alle altre edizioni, il secondo consecutivo con monte su mezzosangue anglo-arabi dopo oltre 50 edizioni caratterizzate da protagonisti equini purosangue, purosangue poi aboliti da un decreto del ministro Lorenzin in nome di presunte preoccupazioni sulla salute equestre.
A differenza dello scorso anno, in cui il passaggio ai mezzosangue fu ufficializzato (dopo un lungo, dispendioso e ahimè inutile braccio di ferro con le istituzioni nazionali) solo a metà dicembre, quindi più o meno un mese prima della data fissata per il palio, in questo caso le contrade hanno avuto un anno intero per aggiudicarsi le accoppiate migliori in quanto a cavalli e fantini, e il tempo necessario ad una preparazione ottimale della forma fisica del quadrupede.
E almeno sulla carta, le scelte sono di tutto rispetto per quanto riguarda la qualità, avendo la possibilità di ammirare alcuni tra i migliori esemplari delle corse regolari.
Ovviamente per quanto riguarda le difficoltà nella preparazione al palio,queste non sono mancate, a causa della dimissione del seggio precedente per scadenza dei tre anni di mandato.
Ricordiamo,il seggio è l organo superpartes preposto appunto all’organizzazione della manifestazione storica intitolata a Sant Antonio Abate, protettore degli animali, patrono festeggiato il 17 gennaio, che prevede la corsa la prima domenica utile successiva. Ma non si occupa solo dell’aspetto strettamente palistico, ma anche del calcetto, del tiro alla fune, della cena itinerante, e altre micro manifestazioni che si svolgono durante l’anno. È un compito gravoso, impegnativo, che comporta un dispendio economico e di energia, e l’assunzione di molte responsabilità. Motivo per cui, da marzo a ottobre trovare una figura che potesse essere il nuovo presidente, che potesse costruirsi una propria squadra, è stato parecchio complicato. È stato necessario un ritorno al passato, trovando la disponibilità di Alberto Spigai, Coccheo o Albertino per i butesi, già presidente di seggio per tanti anni, fino al 2011. E, trovato lui, costruita la squadra, tra nuovi e vecchi seggisti, la macchina è ripartita, fino a giungere ora al suo culmine. Infatti, dopo le rituali messe nelle chiese di contrada, seguendo l’ordine di arrivo inverso del palio precedente, si arriva al sabato della cena itinerante, in pochi anni diventato un evento con la E maiuscola, e alla domenica con le tradizionali sfilate del colore, riconsegna del santo (che “dimora” nella chieda della contrada vincitrice) e all’estrazione delle batterie, primo passo della corsa.
Vediamo dunque le batterie e i protagonisti di questo palio 2018:
Prima Batteria
San Nicolao: a Puntaccolle cambia dopo 6 anni il capocontrada, dopo la sfortunata parentesi di Moncio, 6 anni in cui gli è capitato di tutto di più, è la volta di Alessandro Leporini, il Rosso. Con la commissione tecnica la scelta è ricaduta su Unico de Aighenta, della scuderia Dei, e il fantino Sandro Gessa, all’esordio a Buti. Il cavallo è reduce da grandi successi nelle regolari ma acerbo di palii, esperienza che invece è nelle corde di Gessa. Ultima vittoria:2009
San Michele: ancora Daniele Vannucci, Cavolino, al terzo anno da capo contrada, vincente all’esordio. Il fantino Adrian Topalli e il cavallo Portorose della scuderia Brogi sono esordienti a Buti ma hanno già avuto esperienze in provincia e nelle regolari. Ultima vittoria: 2015
Ascensione: con Jacopo Mannucci alla guida, per il secondo anno, si affida ancora a Cristiano Di Stadio reduce da un brutto infortunio alla tratta di agosto a Siena, e a Umatilla, scuderia Atzeni per la prima volta a Buti. Ulima vittoria: 2005
Sarà una batteria molto incerta, dove conterà molto l adattamento al canapo soprattutto del cavallo bianconero, che ne ha meno esperienza. Fondamentale sarà la partenza, visto che sia Umatilla che Portorose hanno nello slancio iniziale le loro maggiori caratteristiche.
Seconda Batteria:
La Croce: ancora Stefano Niccolai, Miglio, alla guida dopo il suo esordio vincente, che ha tolto la papala della nonna ai rossoneri. La monta di Putzu, altro esordiente, ma gran conoscitore di Bonantonio da Clodia, tenterà il tutto per tutto la doppietta. Ultima vittoria: 2017
San Rocco: Eddie Leone e i biancorossi hanno riconfermato in toto Gavino Sanna e Bomario da Clodia, per ripetere e migliorare il secondo posto dello scorso anno. Ultima vittoria: 2013
Pievania: Francesco Del Ry, al primo anno da capo contrada, si è orientato su Simone Fenu e Sempre in Piedi. Esordio ancora per il fantino, seconda chance per il cavallo dopo lo scorso anno. Ultima vittoria:2014
Sulla carta, La Croce e San Rocco sono favorite per esperienza e potenza, oltre che per affinità di scuderia, ma la Pieve potrebbe sorprendere e sovvertire i pronostici.
Batteria Recuperi
Qui  c’è San Francesco, con Leonardo Cavallini alla guida, che attende i secondi classificati delle batterie per giocarsi l’accesso alla finale con Alessandro Fiori, vincitore lo scorso anno con i rivali della Croce, sul forte Ribelle da Clodia della scuderia Narduzzi. Ultima vitoria: 2010
Questo sulla carta, ma si sa, il Palio è Palio e non si sa mai, non sarebbe la prima volta che un outsider porti a casa il Cencio.
PS: per la prima volta, avremo ospite Vomito Ergo Rum alla nostra manifestazione, VER e Minifisto ancora insieme dopo l’esperienza di Roma (e migliaia di altre non accreditate).
Foto della sfilata folcloristica di domenica 14 gennaio a cura di Gruppo Fotografico La Torre
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