
Natalie (Scarlett Johansson) è l’attrice principale e la principale artefice del successo, grazie ad una notorietà pregressa per un film vagamente hard. Una coppia che decide di divorziare, pur continuando ad amarsi, per problemi mai risolti, contrasti personali e lavorativi, ma senza la componente di odio e scontro assoluto alla Kramer contro Kramer o La Guerra dei Roses.
Le maggiori problematiche arrivano con gli avvocati (splendidi Laura Dern e Ray Liotta, perfetti squali da tribunale, che mettono la soddisfazione della vittoria avanti tutto).
E a causa loro i due protagonisti entrano davvero in conflitto, pur non volendo.
La regia di Baumbach è delicata e lascia libero spazio alle interpretazioni.
Di Adam Driver già avevo avuto prova (anche se qui si supera) ma di Scarlett Johansson, se avevo qualche dubbio perché ormai relegata a film di azione, sono rimasto piacevolmente sorpreso. Sono due grandi attori, riesci a empatizzare con entrambi e a capire le ragioni di entrambi. Ai punti vince lui perché spacca davvero, soprattutto nei momenti estremi di massima rabbia e disperazione, forse anche per una scelta registica, ma sono davvero delle grandi interpretazioni.
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