
Per quanto riguarda la filmografia, si può tranquillamente dire che non ha sbagliato un colpo, anzi, tutti ottimi film, originali, con almeno un capolavoro assoluto che è/era Eternal Sunshine for a Spotless Mind (il titolo italiano non lo calcolo). Ho scritto era, perché non è più l’unico, con questo Her ha replicato il livello.
La trama? In un futuro prossimo distopico,tutta la popolazione utilizza una sorta di Alexia/Siri portatile per praticamente qualsiasi cosa. Ognuno ha il proprio auricolare con cui comunicare e interagire verbalmente con il proprio dispositivo. Theodore è uno scrittore di lettere per altri, si occupa cioè di l, appunto, scrivere su commissione lettere di qualunque tipo, per chi non ha tempo o capacità letterarie di comunicare. È una persona profondamente solitaria, malinconica e sensibile, e si è separato da poco dall’amore della sua vita. Un giorno, decide di comprare l’ultima os arrivata in commercio, che, oltre alla scelta del genere, ha la capacità di evolvere e adattarsi al suo utilizzatore. Samantha, la sua os, diventa non solo uno strumento, ma anche un amica, una confidente, e addirittura, un amore, com risvolti imprevedibili.
Il film è di un romanticismo amaro incredibile. Il rapporto tra Theodore e Samantha è di una dolcezza coinvolgente, e la regia tipica di Jonze, che alterna riprese “classiche” a riprese da videoclip, esalta le doti attoriali di Joaquin Phoenix, che qui ha probabilmente la prima grande prova istrionica della sua carriera. Il film è lui, è presente in ogni scena, dall’inizio alla fine, e specialmente in primo piano. Sei assolutamente catapultato dentro di lui grazie alla mimica e alla trasposizione dei sui sentimenti. Ti coinvolge dalla prima all’ultima scena. A fargli da spalla, c’è Samantha, ovvero la voce (solo voce, per tutto il film, e che voce!) di Scarlett Johansson. Per apprezzare al meglio, ho deciso di guardarlo in lingua originale, e diavolo, che donna. Riuscire a recitare e trasmettere emozioni senza mai essere inquadrata, quindi senza comunicare visivamente, è veramente difficile, ed è stata bravissima. Il resto del cast, fa da comprimario, ma sono tutti attori famosi e conosciuti, da Rooney Mara a Chris Pratt a Olivia Wilde, tanto per fare capire la stima che il regista ha nell’ambiente. Menzione d’onore poi per la colonna sonora ad opera degli Arcade Fire, veramente azzeccata.
E ciò che più colpisce del film, è la poetica del loro rapporto impossibile tra uomo e “macchina” senziente, che non cade mai né nel ridicolo né nel pecoreccio nonostante sia un vero e proprio fidanzamento.
Veramente un gran bel film, che soprattutto non stanca mai durante la visione.
Leave a Reply