Quando ci muoviamo, le rare volte, è tempo di disgrazie e imprevisti. Per la Scozia, fu un incendio di dimensioni bibliche a scombinare i piani. In questo caso, a farci rimescolare le carte poche ore prima dello start è la tempesta Ciara, che ci costringe ad annullare traghetto e albergo sull’isola di Wight. Il panico non ci colpisce mai, la forza dell’A-Team è quella di avere sempre un piano di riserva, e in quattro e quattro dodici riorganizziamo i nostri itinerari. Almeno in parte, perché ormai per motivi di tempistiche dobbiamo mantenere la tappa notturna di arrivo a Southampton. Quindi, dopo un giusto numero di aperitivi, venerdì sera io e lo Janne montiamo sul nostro aereo per Stansted. Ovviamente, niente di semplice ci aggrada, e tra file chilometriche per controllo carte di identità e sicurezza, riusciamo a ricongiungersi con Gettons solo Intorno alle 02:00. Da Londra a Southampton sarebbero 2 ore stecchite, ma a causa di un paio di ulteriori soste tecniche i tempo si allungano e arriviamo ben oltre. Ma niente ci ferma.Di buon mattino ci alziamo e andiamo alla scoperta di Southampton, nello specifico il Sea City Museum e uno dei più classici giri della cittadina, nella zona dei porti turistici. Southampton non è niente di che, anche nel centro, cosiddetto Old Town. Poco male, era previsto solo come appoggio per prendere poi il traghetto per Wight, e la tappa prevista era appunto il Sea City Museum, contenente anche testimonianze sul Titanic, che da Southampton salpò nel suo tragico viaggio inaugurale, e che aveva come membri dell’equipaggio, oltre che tra i passeggeri, tantissimi cittadini. E il museo ha proprio un loro memoriale, così come reperti e documenti storici, oltre che miniricostruzioni delle cabine di ogni classe e degli oggetti all’interno del transatlantico.Finita la visita e una piccola giratina nei dintorni, partenza per Seven Sisters Cliff. Queste maledette scogliere a picco sul mare (praticamente le gemelle delle più famose scogliere di Dover, poco più avanti) dovevano essere il fiore all’occhiello del nostro rattoppo. Purtroppo però, una serie di sfortunate coincidenze ci ha portato a percorrere una mulattiera fangosa e acquitrinosa inagibile, tanto che dopo più di un ora di guadi con vestiti e scarpe totalmente inadatti, siamo stati sopraffatti dalle difficoltà e abbiamo dovuto temporaneamente rinunciare, rimandando il tentativo all’indomani mattina, quando la lotta sarà ancora più ardua visto la tempesta in arrivo, con pioggia e vento ciclonico. Vedremo domani mattina.Ma intanto avevamo necessità di completare la giornata, e prima del meritato riposo, torniamo qualche miglio indietro alla volta di Brighton, una delle cittadine balneari più tipiche del sud dell’Inghilterra. Scelta azzeccata, la cittadina è viva e colorata, con alcune chicche come il Royal Pavillion, la residenza balneare di Re Giorgio IV, che la volle edificata con un forte stile cinese, e il Brighton Palace Pier, un molo dedicato all’intrattenimento, con un enorme Lunapark costruito sopra. Le poche ore di sonno e le tante di spostamenti e camminate si fanno sentire, è l’ora di recarsi ad Hastings, luogo celebre per la battaglia omonima del 1066, dove abbiamo il secondo albergo della gita per riposarci e affrontare la prossima giornata.
Gita nel East Sussex -Niente può fermarci
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