IT Capitolo 2 – 2019
Boia. Oggesu’. Maccheccazz.Queste sono state le imprecazioni più ricorrenti durante la visione della seconda parte del film su Pennywise, Derry e il club dei Perdenti. Più altre che non sono ripetibili e soprattutto scrivibili. Già partivo titubante dopo il primo episodio, le voci di corridoio di chi lo aveva già visto non erano incoraggianti, ma ormai volevo vedere la conclusione dell’opera. Poi oh, so gusti, ma questo è veramente ignobile. Peccato perché non parte nemmeno male, con il pestaggio dei bulli ad una coppia gay, che porta alla morte di Adrian Mellon, che riprende fedelmente il libro di King. Sicché tra me e me mi ero detto, stai a vedere che nonostante alcune storture di contemporaneità e adattamento, riescono a riportare la pellicola ad un livello consono. E poi durante lo svolgimento, c è il rito di Chud, cosa fondamentale per la lotta contro It, per comprenderne la natura. Ok, nel romanzo il Rito avviene quando sono bambini mentre qui ne parla Mike adulto agli altri, ma lo posso anche accettare. Ma qui viene ulteriormente stravolto. E poi la vera forma di It, ma che cazzo, hai speso soldi di cgi per creare un corpo aracnoide come correttamente dovevi fare, e poi ci lasci una cazzo di testa di pagliaccio? Ma vaffanculo. Possono sembrare dettagli, così come reintrodurre Bowers, la sua fuga dal manicomio, e poi lo fai durare 5 minuti, mentre in realtà avrebbe un ruolo più articolato. Ok, mi potreste dire che comunque può essere un dettaglio anche questo. E lo accetto. Ma il film fa veramente caha. Zero tensione, zero empatia con i personaggi, zero terrore, le scene che potevano essere scary in realtà sono solo disgustose, con vomitate in bocca e cazzate del genere. Ma dai…E hanno anche durato fatica per scrivere una sceneggiatura così? E oltretutto hanno creato anche un cast di livello per i Perdenti adulti? Cioè, hai ingaggiato James Mc Avoy, Jessica Chastain, e gli altri volti noti di serie TV, per ‘sta cacata? Oltretutto, come spesso accade quando King dà il suo avallo ad una messa in scena che apprezza, ha anche un cameo nel ruolo del robivecchi che rivende la bici a Bill. Ecco, produttori, sceneggiatori e registi, ma non l’avete ancora capito che da un punto di vista cinematografico il buon vecchio Re del Maine non ci capisce un cavolo? E che cazzo, io lo adoro dal punto di vista letterario, ma quando mette mano ad un film è un disastro. Boh, film brutto brutto e inutile. Ci sono rimasto malissimo.
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