Film del 1972 di Elio Petri, ambientato nel mondo delle lotte sindacali operaie. Gian Marie Volonté interpreta Lulù Massa, un operaio cottimista di una grande fabbrica del nord, ligio al dovere e odiato dai suoi colleghi per la sua abnegazione al lavoro, dovuta sia ad un riscontro economico (deve mantenere due famiglie) sia ad un piacere personale per essere usato come esempio di efficienza da parte dei capi. Trova astio da parte dei colleghi, ma anche dei sindacalisti e studenti, proprio per questo suo servilismo. Ma la situazione cambia quando, dopo un incidente sul lavoro, perde un dito, e con esso anche parte della sua corazza. Infatti si rende sempre più conto di non essere altro che una pedina, e di non avere più quel senso di attaccamento al lavoro che aveva prima, oltre a non accettare l’indifferenza dei superiori al suo infortunio. Diventa sempre più testa calda e comincia a lottare al fianco dei suoi ex nemici, fino a diventare uno dei più attivi, anche con momenti di lotta violenta. Ma ben presto anche questa illusione svanisce, e si ritrovano tutti ancora una volta ingabbiati nel lavoro.Bel film, molto politico e molto critico, verso tutti gli esponenti di élite, che siano i capi della fabbrica ma soprattutto sindacati, ritenuti deboli e pronti a piegarsi, e gli studenti, idealisti e poco pratici. E venendo da un posto che ha vissuto quei momenti, queste lotte,negli anni, è ancora più interessante da guardare.
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