Modalità capre montane

Sesta e ultima uscita per quanto riguarda queste ferie, e doveva essere una cosa grandiosa, la memoraviglia, con il percorso programmato nel dettaglio nel pomeriggio di ieri, mappa alla mano. Addirittura, c era un opzione di allungo niente male. La partenza prevista a San Rocco, direzione Fiorentina, risalire per La Sedia e poi cancellone per Populonia, caffè e rientro su via del crinale con possibilità appunto di buttarsi via risalendo la sedia da Ghiaccioni e discesa su Montemazzano. Nonostante le gambe pesanti e i milioni di tafani, la prima parte del percorso è scivolata giù bene. Le difficoltà sono nate nel bosco sopra la Sedia, a causa di indicazioni mancanti e strade sbagliate. La prima deviazione errata è stata facile da correggere, la seconda no. Premessa, abbiamo trovato diversi Trail dei Bikeroni, e ammiravamo la dedizione, il lavoro svolto e il coraggio nel buttarsi giù da quei sentieri. Ammirazione che però è venuta meno quando, dopo essersi accorti di stare stravolgendo totalmente il percorso pianificato, siamo stati giocoforza costretti a risalirne uno. Boooo allucinazione immensa. Per non arrivare a Baratti da dietro il parco archeologico, abbiamo deciso di rientrare verso la strada principale attraverso uno di questi Trail, con la bici in spalla, su un sentiero stretto, impervio e con una pendenza alpina. Ci mancava di brucare l’erba e eravamo davvero due capre montane. Mah, questi so matti. Dopo quasi venti minuti abbondanti di scarpinata  per Due mari (così si chiama, all’incirca) siamo riusciti a tornare sulla strada principale per il Reciso. Da lì è passato poi tutto liscio, peccato per aver dovuto affrettare il ritorno visto l’orario ormai avanzato, e non aver goduto appieno di via del Crinale e risalire la Sedia da Ghiaccioni, ma sarà per la prossima volta.

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