Ultima fatica cinematografica di Pedro Almodovar, con protagonista principale Antonio Banderas, nel ruolo di Salvador Mallo, un regista ormai in là con l’età, gay, completamente coperto di acciacchi e debolezze, fortemente narcisista e un po’ triste dentro. Nel corso degli eventi, reincontrera’ persone importanti del suo passato, e rivivrà momenti della sua infanzia che lo hanno formato. Il film ti cala subito nella storia e nel personaggio, che vede tra l’altro una bella interpretazione di Banderas in grande spolvero, al ritorno con l’amico regista con cui è decollata la sua carriera. Perfettamente calato nel ruolo, divertente e divertito, credibile… niente da dire. Altro personaggio essenziale è Penelope Cruz, anche lei feticcio di Almodovar, che interpreta la madre del protagonista da giovane, un ritratto di donna forte e decisa nonostante le difficoltà.Durante la visione sembra di intuire che la sceneggiatura contenga molti elementi autobiografici, soprattutto nella mimica e nel ritratto del personaggio di Salvador, e per la presenza ricorrente dei nomi El Deseo (casa produttrice di proprietà di Almodovar stesso) e La Ley del Deseo, titolo di uno dei primi film. La fotografia è luminosa e colorata, come negli ultimi film del regista, e il ritmo è più veloce nella parte iniziale e più compassato nella seconda, in modo da seguire anche emotivamente la traccia degli eventi. Oltre a Banderas e Cruz tutti gli altri del cast forniscono buone prove, grazie anche alla scrittura di personaggi piacevoli e interessanti. Potrebbe essere un ottimo canto del cigno per Almodovar.
Dolor y Gloria – 2019
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