Il Terzo Uomo – 1949

Prosegue, grazie alle proposte di Gettons, l’operazione di recupero dei grandi classici del cinema in GiovediFilm. Da una parte in pura azione paraculo, difficile scegliere un filmetto in questa maniera, dall’altra parte è un vero e proprio #fateviunpiacere. Beh, che dire….guardarlo con gli occhi di oggi è un bel film, riferito all’anno di uscita, per la trama e gli accorgimenti tecnici, è un capolavoro. Un giallo/noir che si porta avanti con un mistero da dipanare, nella Vienna, pressoché rasa al suolo, nell’immediato dopoguerra, in cui accompagni Holly Martin (Joseph Cotton) a capire se la morte del suo grande vecchio amico Harry Lime è veramente stata un incidente, e in caso contrario il colpevole e il perché. Nei suoi tentativi di fare luce, incontra e si scontra con la polizia militare americana, con la bella Anna Schmidt (Alida Valli), e vari amici o presunti tali di Harry. E chi è il misterioso terzo uomo presente sul luogo della morte? La trama e le motivazioni di tutto l’intrigo devono essere state qualcosa di pazzesco per il tempo, e tuttora riuscirebbero ad essere avvincenti e credibili, grazie alla sceneggiatura di Graham Greene che ne ha tirato fuori anche un romanzo, e tocco altrettanto importante è la regia di Carol Reed. A bilanciare devo dire che la musica della colonna sonora non mi ha fatto impazzire, e forse risulta nel complesso un dieci/quindici minuti lungo più del necessario, soprattutto nella ripetizione di medesime situazioni tra Holly e Anna. Ma questo proprio per cercare il capello eh.Discorso a parte va fatto per la fotografia, ad opera di Robert Krasker, che è veramente strepitosa e iconica, con dei giochi con le ombre e delle immagini che meriterebbero di essere inquadrettate, soprattutto nelle scene del terzo atto, nell’appostamento della polizia, la rocambolesca fuga nei condotti fognari e la scena finale. Da brividi. Da ricordare, una delle frasi più famose del cinema mondiale proviene da questo film, ed è pronunciata dal crudele e cinico personaggio di Horson Welles, che non si può non riproporre:«In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni hanno avuto guerra, terrore, omicidio, strage ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, con cinquecento anni di amore fraterno, democrazia e pace cos’hanno prodotto? L’orologio a cucù.»

La versione di VER: https://www.vomitoergorum.org/2021/06/il-terzo-uomo-1949.html?m=1
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