Prima di 3 Manifesti a Ebbing, Martin McDounagh aveva firmato la regia di altri due lungometraggi, entrambi con Colin Farrell. Questo In Bruges è una discreta pellicola che viaggia tra la black comedy e il drammatico, abbastanza in linea con il successivo e premiato 3 Manifesti. Qui viviamo le avventure di due sicari londinesi, l’anziano ed esperto Ken (Brendan Gleeson) e il novellino Ray (Colin Farrell), che per scontare una “punizione” da parte del loro capo Harry (Ralph Fiennes) per un grave errore in un lavoro (Ray, al suo primo incarico, ha inavvertitamente ucciso un bambino), vengono spediti in Purgatorio a Bruges, fin quando Harry decide sia il momento di saldare il conto con Ray. A Bruges i due conoscono una serie di personaggi che dire strani è poco, dall’attore americano nano e razzista Jimmy, alla bella Chloe con il suo ragazzo dediti a rapinare i turisti, tutti personaggi con cui condivideranno il loro straniamento per dover vivere forzatamente in una città diversa dalla propria, e allo stesso tempo convivere con le proprie coscienze sporche nel caso di Ray e per quanto riguarda Ken, ormai stanco di questa vita. Sin da questo primo lungometraggio si evince la buona mano di McDounagh, che riesce a ottenere un bel film di intrattenimento con un cast di primo livello.
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