La Mosca – 1986
Seth Brundle è un geniale, quanto impacciato, scienziato, che è riuscito nell’impresa teoricamente impossibile di costruire un teletrasporto, anche se funzionante solo con cose inanimate. Inizia una relazione con Veronica, una giornalista di una rivista scientifica conosciuta ad un convegno, e ha un intuizione su come riuscire a realizzare un teletrasporto anche con esseri viventi. Euforico, decide di testarlo su sé stesso, ma non si accorge che all’interno della capsula non è solo, ma in compagnia di una innocua e banalissima mosca. Sarà il più grande errore della sua vita.Remake ad opera di Cronenberg di un classico del ’58, L’esperimento del dottor K, rivedere oggi questo film del 1986, una pellicola di 35 anni fa, potrebbe dare un idea di vecchio, soprattutto per quanto riguarda il reparto trucchi. In realtà il lavoro di Chris Whalas risulta sempre eccellente, soprattutto nelle fasi iniziali e finali della metamorfosi. Se vogliamo essere pignoli, c’è solo un breve momento in cui si percepisce l’età e la difficoltà di realizzazione rispetto ai mezzi a disposizione, ma è assolutamente perdonabile. Piuttosto, ciò che non è invecchiato è l’aspetto sociale e psicologico. È tutto il film che ti mette in una situazione di disagio e di fastidio, non cadendo nel pietismo, ma facendoti vivere in empatia la situazione di Brundle, che riesce a restare abbastanza lucido da analizzare e rendere scientifica la tragedia che sta vivendo, anticipando e quasi accettando il suo destino di fusione genetica con la mosca, nonostante, dall’altro lato, la parte animale prende sempre più il sopravvento per garantirne la sopravvivenza e la soddisfazione dei propri istinti basilari, mangiare, riprodursi e salvaguardarsi, a scapito di tutto il resto. La pellicola scandisce i momenti salienti, restando per metà film quasi una commedia romantica, trasformandosi in un horror, come il protagonista, mano a mano che procede, in un crescendo, dall’iniziale sciovinismo e spavalderia, associata ad un incredibile forza bruta e accrescimento delle pulsioni di Seth, attraverso ai primi segni di deterioramento fisico, fino alla sua completa trasmutazione, con momenti volutamente eccessivi, volti a provocare disgusto. Se esistesse un elenco di regole sul genere Body Horror, potrebbe basarsi su questo film, che ne risulta, probabilmente, il massimo esempio, la sua estrema manifestazione. È infatti il corpo di Brundle il protagonista che prende sempre più importanza nell’arco del film, inizialmente completamente umano, e quasi celato da vestiti informi, ma man mano che avanza la pellicola Jeff Goldblum mostra sempre più la sua invidiabile fisicità, fino a sfiorare la nudità nel momento dell’esperimento, fino a diventare simbolo e sinonimo della progressione della sua mutazione, fino al suo totale disfacimento. Un cazzo di capolavoro di film.
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