Il Buco – 2019
Film spagnolo del 2019, distribuito qui da noi da Netflix, e divenuto un piccolo caso nella scorsa annata. Effettivamente come primo lungometraggio di Galder Gaztelo-Urrutia non è affatto male, un thriller distopico che tocca anche generi come la commedia e con alcuni tocchi quasi splatter. La Fossa è una sorta di prigione correttiva dove è possibile anche accedere su base volontaria, dalla vita molto semplice: i detenuti vivono in celle da due ospiti, al cui centro c è un buco dove una volta al giorno scende una piattaforma colma di cibo, da cui tutti possono servirsi come e quanto preferiscono, con una componente fortemente aleatoria perché ogni mese gli occupanti vengono drogati e spostati di livello in maniera totalmente casuale. Viene da sé che chi ha la fortuna di trovarsi nei livelli più prossimi allo zero ha il miglior accesso al cibo, mentre via via che scende, restano solo gli scarti. O neppure quelli. Non completamente consapevole di quello che lo aspetta, Goreng (Ivan Massague’) si fa inserire nella Fossa per smettere di fumare, e si ritrova a lottare per la sua sopravvivenza e a conoscere compagni di cella più che bizzarri. Come si può capire dalla trama il sottotesto è il diverso accesso al cibo e la stratificazione sociale, con le varie implicazioni morali e sociologiche di egoismo e spreco delle risorse, e la situazione totalmente casuale in cui puoi ritrovarti alla nascita e le iniquità che ciò comporta. Il film è diretto discretamente, con buon risultato globale, e una prima parte sfolgorante, convincente e coinvolgente, ma secondo me si perde un po’ nel prosieguo, diciamo dal terzo”coinquilino” della cella in cui il film comincia un po’ a sfaldarsi e perdere un po’ la bussola, soprattutto non è riuscito a veicolarmi il messaggio dell’importanza del “messaggio” ai piani superiori, e l’attinenza con la storia e le intenzioni fino ad allora sviluppate. Comunque resta un film più che potabile ed una discreta opera prima.
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