Siamo nella periferia romana, zona fatiscente, desolata, sporca come la fotografia usata nella pellicola. Marcello è un toilettatore di cani, e oltre a questo si diletta in qualche atto di microcriminalità. Tra i suoi amici e vicini di lavoro c è anche Simone, un ex pugile, cocainomane, violento e prepotente, malvisto da tutti gli abitanti del quartiere. Per paura e senso di onore, Marcello decide di non denunciarlo di una rapina in cui è stato messo di mezzo, e se ne addossa le colpe, finendo in galera. L’anno successivo, una volta uscito, la situazione è solo peggiorata, la violenza di Simone e i suoi tentativi di prevaricazione sono anche più marcati, e al suo rifiuto non solo di dare parte dei soldi della rapina fatta, ma anche solo di ringraziarlo, Marcello medita vendetta, che si consumerà in maniera drammatica e sanguinosa. La storia è ampiamente ispirata dal “Delitto del Canaro”, un vero fatto di cronaca nera avvenuto nella zona della Magliana nel 1988, e Garrone ne tira fuori un film asciutto, crudo, dagli esiti inevitabili per lo stile di vita intrapreso. Bravo Marcello Fonte nel ruolo del debole e, nel profondo, buono canaro, e convincente anche Edoardo Pesce ingrugnito e cattivo Simone. Un bel film da vedere.
Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e esperienza dei lettori.
Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
We use cookies to ensure that we give you the best experience on our website. If you continue without changing your settings, we'll assume that you are happy to receive all cookies from this website.OKLeggi di più
Leave a Reply