La Grande Bellezza – 2013
Sorrentino è, insieme ad un altra piccola manciata di colleghi, uno dei registi contemporanei più discussi e apprezzati nel panorama cinematografico italiano, con ottime considerazioni anche all’estero, vincendo non casualmente anche il premio Oscar come miglior film straniero proprio con questo film. La filmografia è abbastanza varia, pur mantenendo uno stile molto personale e, altro elemento di continuità, una presenza abbastanza assidua di Toni Servillo come protagonista. Tra quelli che ho visto, questo è tra i più difficili, ed onestamente si sente un po’ l’influenza di La Dolce Vita di Fellini, pur con le dovute differenze, nell’impostazione talvolta onirica delle vicende, e soprattutto nella forte e massiccia presenza di Roma e delle sue bellezze e vacuità. La città è in effetti la coprotagonista della pellicola, in cui Jep Gambardella, il personaggio di Servillo, spesso è solo il mezzo per mostrarcela. Jep è un giornalista e scrittore (con un solo, grande romanzo che gli ha garantito il successo economico e sociale) e vive la sua vita prevalentemente di notte, partecipando a feste di ogni tipo, vivendo le futilità della classe agiata, fino ad una presa di coscienza dopo il suo 65 compleanno. Il film si può, volendo, racchiudere nei primi 10 minuti,dove si ha un contrasto con un iniziale ripresa della città diurna, soffermandosi su un pacifico, silenzioso ed aulico convento (che poi scopriremo essere i “vicini di casa” di Jep), per poi staccare su di una frenetica e lasciva festa notturna, organizzata dal protagonista per festeggiare il suo compleanno sulla terrazza del suo attico fronte Colosseo, dove conosciamo anche alcuni dei personaggi amici di Jep che poi ritroveremo nella pellicola. 10/15 minuti senza una parola effettivamente comprensibile, e la presenza di momenti “strani” durante il film, che hanno portato anche a qualche critica negativa soprattutto di pubblico, ma vabbè. Nel film trovano spazio come comprimari o semplici cameo Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Serena Grandi, Luca Marinelli, Giorgio Pasotti, Isabella Ferrari e Carlo Buccirosso, tra gli altri, insomma un cast bello ricco, per un film che come detto prima ha un evidente eredità da parte del capolavoro felliniano ma ha comunque una sua identità e stile ben precisi.
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