Survivor movie di Craig Zobel con protagonista Betty Gilpin e in una piccola parte a livello di minutaggio, Hilary Swank. Cybil (Gilpin) si ritrova rapita e gettata in una radura insieme ad altri 11 sconosciuti, braccati e uccisi brutalmente da degli sconosciuti apparentemente per puro intrattenimento. Il film ha una struttura abbastanza classica sul genere, con parti anche molto splatter sui bizzarri metodi di caccia all’uomo, soprattutto nei primi minuti della pellicola, presentandoti una serie di possibili protagonisti principali, che però cadono repentinamente fino a conoscere la vera final girl, per niente sprovveduta, che non è altri che il cavaliere nero cui non devi cacare il cazzo. La cosa migliore del film, al di là delle situazioni di guerriglia e lotta e lo splatter in sé, sono però le motivazioni della caccia, in cui spunta improvvisamente (e inaspettatamente) il mondo social, gli haters e il vario e bizzarro esercito dei complottisti, che però rovesciano la prospettiva: e se fossero le teorie del complotto a creare il complotto stesso?
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