Il buon brutto calcio di una volta, quando ancora il tikitaka era un sogno erotico per pochi, ed il calcio totale, la costruzione dal basso e tutte le altre mostruosità leziose alla ricerca del mito del “bel giuoco” erano roba da presuntuosi zemaniani. A noi ci garba il calcio sporco, zozzo, nel fango, di grinta e rabbia calcistica, di due tocchi al massimo e poi lancio alla punta, o anche due tocchi alla punta e lancio del pallone. Che più o meno è andata così, nonostante il campo piccolo e invitante, quando una squadra di cazzi mosci incontra una squadra di rincoglioniti (o citando i miei inviati sul campo, una squadra di ammogliati contro una di briachi), il risultato massimo possibile è un pareggio, com il pallone che viaggia da un lato all’altro del campo come se fosse una partita di tennis, ma senza le giocate quelle belle che strappano applausi. In effetti c è da dire che gli schiocchi delle mani ci sono state, ma per lo più si trattava del rumore di schiaffi sulle gote dei nostri giocatori, che per una volta, saggiamente, hanno desistito dal replicare e, più o meno tutti, ne hanno toccate e basta, compreso il nostro Albertione guardalinee a cui hanno vigliaccamente tirato la sacra barba da dietro. Non sa cosa ha rischiato, l’incauto ponsacchino.Per i pochi, rari e deplorevoli episodi di calcio giocato, nel computo del risultato vanno segnalate le due reti che hanno portato al pareggio, con la prima segnatura ad opera di Inox, che sblocca la partita nel primo tempo con un tiro alla Ucci (ad occhi chiusi, sfruttando il settimo senso, ovvero la botta di culo), ed il pareggio de Le Melorie ad inizio secondo tempo su una svista difensiva globale di cui si prende sommariamente colpa il povero Sergio, tanto duro è duro, quindi non sarebbe una novità.

I titolari:Landino, Ucci Mattia Gianma, Riise Sergio Sandrino Salva Inox, Margio Eliani