Finalmente, a sole due settimane dalla fine, riesco a fare visita alla mostra sui lavori di Keith Haring a Palazzo Blu (ormai una garanzia di qualità) a Pisa. Approfitto di un venerdì un po’ scarico lavorativamente, e mi vado a godere la mostra di uno dei miei disegnatoro, se così si può chiamare, preferiti. Godere insomma, perché ci trovo dentro due gite di marmocchi di 13/14 Ann, con tanto di prof al seguito e guida che spiegava loro il tutto, quindi nella maggior parte delle sale era un appiccicume non indifferente con questi bast4ed3ll1 che correvano in qua e in là.Per quanto riguarda però il motivo della visita, sicuramente sono soldi spesi bene. La mostra è ben strutturata, ampia, e ben gestita secondo i periodi e il soggetto delle opere di Haring, che tra l’altro è famoso anche e soprattutto per i murales (non ultimo Tuttomondo, ultima grande opera del newyorkese dipinta proprio a Pisa sulla facciata di un edificio ecclesiastico). Quindi pescando tra le varie litografie che l’artista aveva creato è possibile vedere i suoi disegni più rappresentativi come il bambino radiante, le fertilità, gli Andy Mouse (connubio tra l’amico Andy Warhol e Mickey Mouse), ma anche una particolare e complicata collaborazione con Ginsberg con tema principale una apocalisse, e la dolcissima serie di Una storia del Rosso e del Blu, dedicata ai bambini. Ancora una volta, Palazzo Blu offre una gustosa collezione di opere.
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