Easy Rider – 1969

Una pietra miliare, un film che dal primo all’ultimo frame grida libertà, amore e voglia di un mondo diverso. I due amici Peter Fonda e Dennis Hopper rispettivamente scrivono e dirigono questo capolavoro di cui coprono anche i ruoli protagonisti, quelli di Wyatt “Capitan America” e di Bill, coadiuvati da un giovane e fenomenale Jack Nicholson nella parte di George Hanson. Wyatt e Bill, dopo una remunerativa compravendita di cocaina, acquistano due chopper per girare il paese ed andare da Los Angeles alla Florida passando per New Orleans e il suo Carnevale. Lungo la strada vivremo con loro i meravigliosi scenari di un America vasta e sterminata, e i personaggi che incontreranno, dall’hippy sulla Highway che li ospiterà nella sua comune, all’avvocato alcolizzato George, con cui stringeranno un forte rapporto di amicizia. Ma la loro diversità, i loro capelli lunghi, l’amore per una vita fuori dagli schemi, presto si scontrerà con il bigottismo e il razzismo dei cittadini. Il film è veramente un inno alla vita libera, contro le discriminazioni, il capitalismo, il conformismo forzato, ed ha oltretutto un gran bel montaggio, una bella fotografia e un momento lisergico a New Orleans coinvolgente e terribile, e inoltre molti dialoghi sono improvvisati e, alcune scene, come quella in cui i tre amici parlano intorno al fuoco, stavano fumando veramente marjuana rendendo il tutto decisamente più vero. Un film imperdibile, importante, che mescola speranza e rassegnazione, simbolo del viaggio on the road e della controcultura del ’68, che purtroppo per quello che poteva essere il mondo se avesse accolto valori più semplici, è finita tragicamente, condito inoltre da una colonna sonora strepitosa.
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