La seconda stagione della serie Haunting Of è ispirata a Giro Di Vite, il romanzo di Henry James ambientato in un maniero isolato dove una istitutrice è chiamata a fare da tata a due strani bambini. Mike Flanagan adatta la storia alla sceneggiatura, mantenendo i personaggi principali della tata, in questo caso Danielle “Dani”, interpretata da Victoria Pedretti, che viene ingaggiata da Henry, lo zio di Miles e Flora, per fare da istitutrice ai due fanciulli, nel vecchio maniero di famiglia di Bly. E qui Dani conoscerà oltre agli altri abitanti della casa, la governante Anne, il cuoco Owen e la giardiniera Jamie, anche i segreti del maniero, con le tragedie che si sono succedute nel tempo, e le strane e inquietanti presenze che si annidano al suo interno. Come il precedente Hill House, la cadenza della serie si alterna tra il thriller psicologico e l’horror, in cui la componente di quest’ ultimo è soprattutto teso a conoscere i sensi di colpa e rimorsi dei, ma principalmente della, protagonista, così da stendere un canovaccio funzionale alla narrazione. Anche le altre caratteristiche comuni di Flanagan sono rispettate, come prendere il tempo necessario per lo sviluppo della storia e delle situazioni, e un bell’uso dei movimenti di macchina attraverso cui crescere tensione e mistero, ma forse nel complesso funziona un po’ meno bene della stagione precedente, e anche di Midnight Mass, con momenti un po’ confusi e di ripetizione. Resta però comunque, per me, un buon prodotto di qualità, gotico e fuori dal classico utilizzo degli jump scares.
Leave a Reply