Immagina di essere a fine anni 90, prendi un po’ di Deep Impact, un po’ tanto di Armageddon e una spruzzata di Indipendence Day, con un assaggio di Contact e Mission To Mars, mescoli tutto, dai in mano il progetto a quel fracassone di Emmerich e ti viene fuori questa cafonata inenarrabile. Il plot è da film catastrofico iperclassico: per un qualche motivo la luna impazzisce e devia dalla rotta dirigendosi verso la terra. Le prime avvisaglie ci sono state una decina di anni prima quando due astronauti vengono attaccati da una strana onda di materiale che causa la morte di uno di loro, e il sopravvissuto (Patrick Wilson) non viene creduto, anche perché la pilota (Halle Berry) resta svenuta nell’impatto. Insomma, comincia il casino e chi scopre il problema? Un complottista sciroccato, che coinvolge tutta la nasa, e indie ex astronauti a intraprendere un altra missione per fermare la luna con una bomba atomica. Ma la luna non è un satellite di materiale ferroso come pensavano, ma qualcos’altro, e quella roba strana è una cosa ancora più assurda. Boia che boiata. E nemmeno ci sono effetti in cgi da indorare la pillola, resta proprio di traverso per gola.
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