Indiana Jones E Il Quadrante Del Destino – 2023

Il quinto, e quasi sicuramente, ultimo capitolo di Indiana Jones con protagonista il buon vecchio Harrison Ford, è un vero e proprio canto del cigno dell’archeologo più famoso e amato della storia del cinema. La saga, iniziata ad inizio anni 80 e che ha avuto proprio in quel decennio il suo massimo fulgore, e incantato almeno un paio di generazioni, è stato il prototipo vincente di film di avventura, con sprazzi di commedia, capace di emozionare e divertire gli spettatori di tutte le età, e probabilmente è stato anche il personaggio più iconico dell’ attore americano, che aveva il fisique du role perfetto. A dire il vero lo è stato anche per Han Solo nella unica prima trilogia di Star Wars, e per il ruolo di Rick Deckard in Blade Runner, ma forse mentre in questo ultimo poteva esserci una certa intercambiabilità con un attore diverso, per gli altri e soprattutto con Indiana Jones non ho veramente idea chi avrebbe avuto lo stesso impatto visivo e il solito mezzo sorriso sarcastico. Venendo a questo Indiana Jones e Il Quadrante Del Destino, diretto stavolta da James Mangold, e i cameo di Jonathan Rhys-Davies e Antonio Banderas, mi viene da dire che, nonostante non manchino un bel po’ di difetti (anche il prologo ambientato a fine 44, con un Ford ringiovanito, risulta un po’ troppo ultra action e un po’ troppo lungo) e che spesso strizzi l’ occhio alla nostalgia, con rimandi vari ai primi film, sia in riferimenti espliciti sia con omaggi in alcune scene, non sia per niente da buttare. Innanzitutto l ambientazione a fine anni 60, contemporaneamente all’ allunaggio dell’ Apollo 11, che potrebbe rappresentare bene l’ entrata in una nuova epoca, in cui di avventure e archeologia non interessa più a nessuno, e la conseguente amarezza di fondo per la conseguente presa di coscienza e il contemporaneo pensionamento del professor Jones. Che però, si trova suo malgrado coinvolto in una nuova avventura, trascinato dentro dalla (Phoebe Waller-Bridge) figlia di un suo vecchio amico, alla ricerca di un antico congegno di Archimede, il Meccanismo di Antikytera, con cui la leggenda dice sia possibile viaggiare nel tempo, e che era stato in parte recuperato nel prologo. E il maggior antagonista è il fisico nazista Jurgen Voller (Mads Mikkelsen), che a sua volta vuole impadronirsi del congegno per permettere la vittoria della Guerra alla Germania. Tra vecchi e nuovi amici, il nostro avventuriero si sposta da New York a Tangeri e poi in Sicilia, nonostante le difficoltà di un età più che matura, che è spesso anche protagonista di momenti lapstick con i compagni di viaggio, cosa che da una parte riesce anche a non rendere troppo forzata e involontariamente ridicola la situazione. Ecco, se c è una cosa che fortunatamente non è presente in questo, rispetto al precedente, è voler mantenere il personaggio troppo simile nelle dinamiche a quello di 40 anni fa, qui c è la consapevolezza che siamo davanti a un uomo di 70 e passa anni, come è Harrison Ford adesso. Nel complesso quindi è un film che è al tempo stesso piacevole ma anche, dolorosamente, una pietra tombale sulla saga e sul personaggio, il che lo rende anche malinconico.

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