Warriors FC Buti stagione 23/24

Landino: in campo fa meno minchiate del solito, e stranamente a parte in un paio di episodi (ma di gran valore) non esagera con le solite sceneggiate napoletane, sfoderando anche delle belle parate in stagione. Anestetizzato

Brianna: messo in rosa per diritto di anzianità, nonostante la mole da lanciatrice del peso della DDR, l’ australiano si dimostra comunque agilissimo, ma soprattutto tra i fornelli. Cannavacciuolo

Jack: Neoarrivo per insidiare il ruolo di titolare, pronti via in uno scontro si spacca il naso e va ai box. Quando rientra gli avversari tirano un sospiro di sollievo, ma in realtà non delude le aspettative, che tanto erano già basse.

DelCesta: ligio esponente delle forze dell’ordine, allenatore di una squadra di giovanissimi, si ritrova in questa gabbia di matti e non sa se è stato preso per giocare, fare da chioccia al gruppo o per fare una retata. Donnie Brasco.

Sergio: mai una sbavatura, una leggerezza o un errore vistoso, quando la palla è dalle sue parti è in banca, nonostante i piedi poco educati e la faccia da galeotto, è un difensore sontuoso e di grande testa. Fondamentale.

Gamberone: altro gran campionato della Chiara nazionale, del duo di centrali lui è quello che fa la parte del cattivo e non solo a parole, soprattutto se gli fai sporcare la maglina di fango. Bullo.

Gianma: investito anche qui del ruolo di capitano in pianta stabile, inspiegabilmente guida la squadra alla seconda stella consecutiva, in un annata per lui a dir poco spettacolare. Baciato dalla fortuna

Ucci: menzione speciale per il kenyota, che si presenta nel momento più importante della stagione, la partita non giocata, in un meme sarebbe milord di Sailor Moon, “qui il mio lavoro è finito”. Fugace.

Giustino: è alto, ma non ne prende una che sia una di testa, è lento, ma inspiegabilmente gioca terzino, con quegli stinchini pare un fenicottero nel padule, ma nonostante tutto dalla sua parte non passa nessuno, facendosi trovare pronto nelle chiusure e per fare ripartire l’azione. Brutto ma buono.

Riise: quando subentra in campo è un ovazione. Frulla pedate come chun li di street fighter2, è un Nureyev dal tacchetto affilato, un Chuck Norris dei campi di patate, e sa fare anche da mangiare. Omino da sposare.

Sandrino: ha più km di una panda del 87, ma nemmeno un filo di ruggine,i piedi sono quello che sono ma riesce benissimo a compensare l’età pensionabile con l’ esperienza, il senso tattico e la caratura morale. Contratto a vita.

Bea: dopo i fasti dello scorso anno ci si attendeva un altra grande stagione. Nonostante un fisico da domatore di vongole, purtroppo per le altre squadre, si ripete, disegnando calcio anche nei peggiori campi della valdera.L’ eleganza.

Paccì: si prende di legge il premio di giocatore più migliorato, ci mette sempre fisico e coraggio, diventando un ottima pedina a centrocampo e mettendo il naso in tutte le azioni pericolose.Prospetto.

Nikkino: parte un po’ in sordina per poi salire in cattedra nelle prestazioni, segnando e facendo segnare, e riesce anche a tenere a bada il caratterino da tagliagole. Quando è così, non ce n’è per nessuno. Decisivo

Jacopino: la solita scheggia impazzita a tutto campo, lotta su ogni pallone anche con avversari più grossi di lui (quindi praticamente tutti) e si inserisce in area avversaria a caccia di rimpalli e assistenze dei compagni, segnando anche diversi goal. Aratro.

Salva: sempre più omo squadra, è un ottima spalla per i compagni di reparto, garantendo qualche ammonizione a cazzo di cane ma anche palleggio e circolazione del pallone di alto livello. Glaciale sui rigori. Votato all’ unanimità per il premio di Duro D’Oro.Garanzia.

Balda: ha caratteristiche da regista, e capacità di ragionare con il pallone tra i piedi, quindi le situazioni di campi non propriamente eccelsi non permettono di mettere in risalto le qualità, ma comunque non si tira mai indietro quando c’è da lottare. Piuma

Ludo: con quei capelli che sono una via di mezzo tra quelli di di Marco e un ananas, il fisico a strombola e tanta voglia di lasciare il segno sugli stinchi altrui si guadagna il diritto di giocare. Malandrino

Leo: lascia Ibiza e la bella vita per tornare nei verdi pascoli di Buti, la mobilità è quella che è, chiacchiera in campo più di tonnetto ai bar, ma i piedini sono sempre delicati. Fantasia a sprazzi

Sampe: quando serve c è, un altro senatore della squadra che si mette al servizio del mister e dei compagni quando c’è da mettere la garra in campo. Bandiera

Carpi: passano gli anni e lui risponde sempre presente ,bianco cenciato, verde o di colorito normale, garantisce sempre il suo importante apporto di goal, rigori guadagnati e polemiche, mettendo sempre il bene della squadra avanti alla gloria personale. Cuore biancoverde

Cava: andato via eliani si assume l’onere e onore di diventare il capocannoniere della squadra. Non lo ferma neanche un naso rotto e con la mascherina sembra Osimhen, ma solo dalla vita in su. Ce lo invidiano tutti

Todo: come Houdini appare e scompare durante tutto l’ anno, quando ci degna della sua presenza è una spina nel fianco per gli avversari con i suoi strappi e la sua classe. Vorrei ma non voglio

Inox: il lungo e grave infortunio limita la sua annata, ma quando torna in campo ci regala perle preziose e memorabili, tra eurogoal e agguati per strada, riaccendendo anche il focolaio della guerra balcanica. Lottatore

Kevin: attaccante dal nome esotico, è il classico bomber comprato su Wish ai saldi estivi del “fuori tutto”, non fa goal nemmeno per sbaglio ma non lesina mai impegno in campo e attaccamento alla maglia. Prima o poi segnerà. Forse.

Diablo: già il soprannome dice tutto. Il nostro Rooney quest’ anno ha poche occasioni per mostrare le sue doti calcistiche, ma è comunque sempre utile per tutto il supporto che dà ai compagni. Granitico

Carlos: vede il campo solo in allenamento e nei pochi palleggi che riesce a fare durante l’ intervallo, ma è prezioso per tutto il lavoro di raccordo tra dirigenza e squadra, consuma scatole di maalox ad ogni telefonata del pres, sbriga la burocrazia da buon direttore dei lavori. Perfetta Massaia

Silvano: vincere è difficile e ripetersi è quasi impossibile. Farlo con questa squadra di gonfi e balordi è un impresa titanica. Significa che le tue capacità umane, ancora prima di quelle tecniche, sono state fondamentali per tenere in mano una squadra che, nonostante sia nettamente la migliore del campionato, avrebbe potuto mollare o perdere la bussola nei momenti difficili. Serviva un certo modo di approcciarsi ai ragazzi, farli sentire tutti utili e importanti e traghettarli verso una maturità personale e calcistica necessaria per vincere un altro campionato. Sono sicuro che qualcuno proverà a prometterti mari e monti per portarti via, ma la maglia biancoverde ce l’hai cucita addosso. Condottiero

Dirigenza: musica di superquark grazie. La dirigenza è un misterioso essere pluricellulare che negli anni ha cambiato più volte pelle, tanto che ormai non si sa più chi c è e chi non c è. La vita della dirigenza si divide tra coprire le posizioni in panchina, bar e guardalinee, sopportare le lamentele dei giocatori e cercare nei limiti del possibile di esaudire anche le loro richieste più assurde (vogliamo giocare in un campo con il pratino all’ inglese, vogliamo giocare con i palloni della Champions League, vogliamo le palline ma non quelle del ping pingecc ecc), e soprattutto tentare di scansare gli attacchi di fatica come pulire la stanzetta del bar e risistemare le reti del campo. Ma la vita della dirigenza non è tutta rose e fiori. Esiste un pericoloso predatore che attenta quotidianamente alla sua vita, cercando il momento migliore per aggredire la sua preda, è il Presidente, una losca figura pronta a ghermire la dolce creaturina non appena mette piede fuori della sua tana. Per sfuggire alle sue grinfie, la dirigenza ha dovuto adattare le sue abitudini allo spirito di sopravvivenza, quindi uscire solo nelle ore notturne, mettere il blocco chiamate e soprattutto, aguzzare l’ udito per captare a distanza l’ inconfondibile voce del presidente, e salvarsi dalla sua stretta letale andando nel bar dalla parte opposta della piazza, muovendosi fugacemente e con circospezione come in una partita a Campo Minato su un vecchio Windows 95. Aiuto.

Il pres: è noioso, permaloso, noioso un altra volta, manda decine di messaggi incomprensibili in un italiano discutibile, ti telefona a nastro come una moglie gelosa, ma gli si vuole tutti un gran bene perché si vede continuamente quanto ci tiene alla squadra, ai giocatori e a tutta la società, e anche se fa promesse da marinaio su mignotte e cene luculliane a base di cappelletti, che poi non mantiene, è il nostro presidente e si merita i successi di questi anni, perché la dedizione e l’ impegno che ci mette sono sotto gli occhi di tutti. Per questo non possiamo fare altro che ringraziarlo per il suo attaccamento e anche per il duro lavoro e la fatica che ha impiegato per guadagnarsi il premio di Duro dei Duri D’Oro 2023/24.

E ora, prima di continuare la festa con dj francesco dei poveri, il nostro dj inox, vogliamo ringraziare tutti i partecipanti alla giornata di oggi e anche a chi non è potuto venire, i tifosi che sono sempre pronti a seguire la squadra anche nei momenti più duri e in giornate di pioggia e freddo,le famiglie, mogli e fidanzate di tutti i giocatori e dirigenti e allenatore che sopportano abbastanza in silenzio le assenze per partite e allenamenti, anche se sappiamo tutti benissimo che in realtà siete contente di levarveli dai coglioni un paio di ore, e vorremmo dedicare un pensiero al nostro amico speciale che ci tifa da lassù.

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