Questa raccolta di racconti, per lo più scartati da pubblicazioni degli anni precedenti, è stata edita in maniera ufficiale nel 1993. Contiene una ventina di racconti che svariano da horror a fantascienza a crime e thriller. Onestamente non ci sono storie capolavoro al suo interno, alcuni buoni racconti, altri non eccezionali e qualcuno passabile giusto perché è difficile, almeno per me, trovare qualcosa di veramente brutto nell’ editoria di King. La cosa un po’ più disarmante e inquietante, al di là di tutto, è il fatto che non sembrano proprio racconti di King. Mancano di quel trasporto, di quella famelica e peculiare descrizione di ogni cosa, di quel modo tipico dello zio del Maine di raccontarti le storie. Se non in tutte, quantomeno nella gran parte. Penso sia da qui che nasca la leggenda per cui alcuni libri siano stati scritti da altri (moglie, figli) e non da lui. Perché, semplicemente, alcune volte, le cose dovrebbero restare nascoste e celate, e non esposte al pubblico, quantomeno quelle di cui siamo sicuri che siano di valore. Poi ovviamente non voglio generalizzare, alcune storie sono valide e altre interessanti, ma la maggioranza è, purtroppo, inesorabilmente dimenticabile.
I 24 racconti:
La fine del gran casino
Bambinate
Popsy
Ti prende a poco a poco
Denti Chiacchierini
Dedica
Scarpe da tennis
E hanno una band dell’altro mondo
Parto in casa
La stagione delle piogge
Il mio bel cavallino
Spiacente, è il numero giusto
La Gente delle Dieci
Crouch End
La casa di Maple Street
Il quinto quarto
Il caso del dottore
L’ultimo caso di Umney
A testa bassa
Agosto a Brooklyn
Il mendicante e il diamante
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