Il franchise della serie originale continua con questo quarto capitolo, in cui ritroviamo la famiglia Spengler protagonista del terzo, arricchita ormai da Gary, diventato compagno di Callie, e Podcast, tutti ormai trasferitisi a New York nella vecchia caserma dei Ghostbusters. I nostri dovranno affrontare però nuove minacce, dal sindaco Peck (quello che voleva silurare i vecchi acchiappafantasmi del primo film), a dei problemi nella camera di contenimento, a, per giunta, un dio dei fantasmi di un antica civiltà piuttosto incazzato e desideroso di distruggere l’ intera umanità.
Gli ingredienti ci sono tutti per fare un film di intrattenimento, ma personalmente non ha funzionato. Umorismo un po’ meh, nonostante una grande quantità di battute e la presenza di molti attori comici del cast precedente, a cui si aggiunge Kumail Nanjiani, mi ha strappato solo qualche sorriso. Ma al di là di questo, mi è sembrata proprio una occasione mancata, cose buttate lì un po’ a caso, molto telefonato su alcune dinamiche, e poi la assidua presenza di vecchie presenze sinceramente non giova, considerando anche un minutaggio ridotto all’ osso senza effettivamente un motivo forte di sceneggiatura per essere li. Come detto oltre ai vecchi acchiappafantasmi ritroviamo Walter Peck, Janine e addirittura il direttore della biblioteca. Se nel terzo episodio erano apparizioni funzionali come collante e passaggio di testimone, qui sono solo puro e semplice fan service. La pellicola si regge tutta sulle spalle di Mackenna Grace, la giovane Phoebe, che pur se brava non può fare miracoli, e anche il fatto che il terribile nemico sia poi sconfitto con (non spoilero), dai su. Insomma, il film è guardabile ma anche facilmente dimenticabile e senza quel guizzo che ti aspetti da un momento all’altro.