He Got Game – 1998

He got game, lui domina il gioco. Così dicono a Coney Island quando qualcuno eccelle nel basket al “Garden”, il campetto di cemento dietro casa. E Jesus è uno di quelli che domina il gioco. È la stella della Lincoln High School, il liceo che frequenta, e potrebbe essere il prossimo crack del basket statunitense, e ha la fila di università che lo richiedono. Jesus ha una sorella minore cui badare, Mary, ha una fidanzata, Lula (Rosario Dawson), e un padre carcerato, Jack (Denzel Washington), che è stato suo mentore e allenatore fino all’ omicidio preterintenzionale della moglie, sei anni prima, e da allora i due non hanno rapporti. E soprattutto ha una pressione enorme riguardo le sue decisioni sul suo futuro, in cui, tutti, nessuno escluso, vogliono trarne profitto, spingendolo in una direzione o l’ altra per riscuotere un compenso. Anche il padre, che potrebbe avere uno sconto sulla pena se Jesus scegliesse la Big State, l’Università del governatore dello stato, ma allo stesso tempo cerca di provare a ricucire un rapporto con il figlio, attraverso la palla a spicchi. Spike Lee, grande tifoso di basket e dei Knicks, firma un grande film in cui la pallacanestro è protagonista ma anche metafora di una vita in cerca di riscatto, per Jake, e ricompensa per Jesus, e lo fa mettendo anche in luce anche i lati negativi di essere un prospetto, con le tensioni e pressioni cui sei sottoposto, con gli approfittatori che ti girano intorno, le promesse, i favori rinfacciati, le relazioni di comodo. Ma più di tutto è una storia su un padre e un figlio. Denzel Washington è come sempre straordinario, e la cosa non fa notizia. Rosario Dawson ai suoi esordi si fa subito notare per bellezza e bravura, ma quello che stupisce è Ray Allen, al tempo nei primi anni da rookie, che prima di vincere i suoi due anelli, in questo film dimostra di avere anche capacità attoriali. Nel resto del cast spicca anche una giovane Milla Jovovich, che quando è diretta da un regista vero dimostra di non essere solo un ciocco di legno. Ad impreziosire la pellicola, una grande colonna sonora dei Public Enemy, e il cameo di tanti esponenti di spicco dello sport, da MJ a Shaq a Scottie Pippen e giornalisti e tecnici del momento.

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