I Cancelli Del Cielo -1980


Il film maledetto di Cimino. Il film che gli è costato la carriera, e che ha praticamente mandato in fallimento una casa di produzione, la United Artist. La realizzazione della pellicola, che sforò in maniera esagerata il budget previsto (si parla di qualcosa come sei volte la cifra iniziale), problemi interni e un prolungamento eccessivo dei tempi di realizzazione, furono alla base di una brutta nomea, oltre ad una prima proiezione di girato superiore alle 5 ore che causò tagli e una serie di vari rimontaggi. A mettere la pietra tombale definitiva al regista e al film fu anche l’ argomento trattato. La pellicola, che vede come protagonista Kriss Kristofferson a capo di un cast corale piuttosto importante, tra cui Christopher Walken, Isabelle Huppert, Jeff Bridges, John Hurt, Sam Waterstone e Mickey Rourke in un cameo, è un epopea western che destruttura il mito della frontiera, risultando né più né meno che un camion di sterco rovesciato sulla iconografia dell’America come terra dell’ accoglienza e delle opportunità, andando a ripescare un episodio realmente accaduto nel Wisconsin nella seconda metà dell’ 800. La forte immigrazione di popoli provenienti dall’ est Europa (ucraini e polacchi in prevalenza ,ma anche greci ortodossi ecc), attratti dalla possibilità di una vita migliore, di terra e lavoro, si scontra con l’insofferenza degli allevatori e borghesi, preoccupati dalle richieste di condizioni di vita e di paga decenti, ed infastiditi anche da episodi di bracconaggio del bestiame per la fame, da parte dei migranti. L’ associazione degli allevatori ottiene così, dal governatore e dal presidente degli stati Uniti, il via libera a omicidi di massa. Solo lo sceriffo federale Averill cerca di intervenire per evitare la strage. Averill nel frattempo è in competizione con uno dei mercenari assoldati, l’ amico e rivale Nate Champion (Walken), per l’amore condiviso con la bella prostituta Ella (Huppert), anch’essa innamorata di entrambi. Mentre si consumano i tentativi dei due di conquistare la donna, si avvicina il momento della strage legittimata dalle istituzioni. Il film ha avuto recensioni negative e stroncature tali da farlo essere un flop colossale, ben oltre le sue mancanze e i suoi demeriti. Anzi, vedendolo, anche a distanza di anni non si può non apprezzare, per la tematica e per la messa in opera. Perché è vero che Cimino ha quella capacità di dilatare i tempi che ti fanno sballare il percepito, e che alcune scene, come il ballo iniziale, possono apparire troppo lunghe, ma è altrettanto vero che sono girate con un eleganza e un tocco molto interessante da risultare comunque affascinanti. Tutto gli si può dire tranne che non avesse un occhio particolare. Così come ne Il Cacciatore, vengono evidenziati i momenti intimi di vissuto dei protagonisti, prolungando la ripresa della camera su sguardi, gesti e momenti di singoli e collettivi, e ciò comporta scene molto più lunghe e introspettive. È lungo, è un po’ lento, ma è un film assolutamente da vedere.

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