The Substance – 2024

Elizabeth Sparkle è una ex attrice di successo sulla via del declino, ormai ridotta a condurre un programma di aerobica. Dopo aver scoperto di essere ad un passo dal licenziamento perché il network ha intenzione di puntare su una vedette più giovane, ha un incidente stradale e in seguito a questo viene a conoscenza di una sostanza che ha del miracoloso: creare una nuova sè più giovane ed avvenente. Inizialmente titubante, accetta poi per disperazione, e accetta questa opportunità. La nuova Elizabeth, che si fa chiamare Sue, è una ragazza poco più che ventenne bella e avvenente. Guadagnatasi il posto nel programma, riesce a raggiungere presto il successo, ma fare lo switch da un corpo all’altro risulterà sempre più avvilente per Sue, che ben presto infrangerà le regole stabilite. La pellicola diretta da Coralie Fargeat vede nel ruolo delle protagoniste Demi Moore e Margareth Qualley, ed è un thriller che ben presto vira su fanta-horror con una forte componente di quel body horror introdotto da Cronenberg e che con il tempo ha creato una serie di accoliti. Per quanto mi riguarda è un bel film che però quando supera il limite, nell’ ultima mezz’ora, esagera troppo pur se consapevolmente e con l’intento di rimarcare l’ ossessione di mantenere uno standard di bellezza che, al tempo stesso, andando avanti con troppi e invadenti interventi chirurgici risulta dannoso per l’immagine stessa della persona. Perciò, pur avendo ben presente il messaggio finale della sceneggiatura, quella parte eccessivamente gran guinolesca non mi ha convinto tanto. Il plot è stuzzicante, pur se la trama nel complesso è abbastanza prevedibile, ma questo non lo ritengo un gran problema. Ci sono chiari rimandi a Il Ritratto di Dorian Gray, con Elizabeth che invecchia e imbruttisce malamente per mantenere intatta la bellezza di Sue, come fosse una condanna all’ eterna insoddisfazione per la matrice. E nella messa in scena le due attrici sono entrambe bravissime e convincenti, oltre a essere, con età diverse, entrambe bellissime e molto sensuali, con la Moore in una delle sue parti migliori, e la Qualley in pieno trampolino di lancio. Molto belli i colori usati nella pellicola e la fotografia, e alcuni passaggi della macchina da presa. Ovviamente pesante la raffigurazione maschile, ridotta ad esseri senza scrupoli, viscidi e rivoltanti, come il dirigente del network Harvey (hai detto Weinstein?) in cui però è bravissimo Dennis Quaid, e l’invadente e fastidioso vicino di casa di Elisabeth/Sue, classico morto di figa. Il film merita la visione, a caldo mi aveva lasciato più dubbi, è sicuramente un prodotto originale e ben diretto e recitato, come ho detto le uniche mie perplessità sono su una parte finale un po’ troppo spinta e gratuita.

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