
Ormai preso dal filone sto riguardando random i film della saga. E che cazzo di filmone è Fury Road. Quest’ uomo a 70 anni, 30 anni dopo il precedente, riscrive totalmente il personaggio principale, reso ancora più taciturno e animalesco, e affidato ad un ottimo Tom Hardy, gli affianca una Charlize Theron coprotagonista che nulla ha da invidiare alla controparte maschile. In questo reprise della saga Max, nelle sue peregrinazioni nelle Wasteland viene catturato dai Figli di Guerra, la banda di barbari predoni cui fa capo l’ orrido Immortan Joe (Hugh Keynes-Byrne, che fu Toecutter nel primo episodio della saga). Portato nella Cittadella, il regno di Joe, un avamposto scavato in una montagna, dove detiene il potere dato dalle riserve di benzina e acqua, concedendola a suo piacimento ai poveri che abitano ai suoi piedi, Max si ritrova privato della sua V8 e utilizzato come “sacca di sangue” da Nux (Nicholas Hoult), uno dei Figli di Guerra. Ben presto Max si troverà suo malgrado portato all’ inseguimento di Furiosa, una dei generali della cittadella, fuggita a bordo di una blindocisterna portando con sé alcune delle giovani mogli di Immortan Joe. Max e Furiosa, saranno costretti a superare la reciproca diffidenza per sopravvivere e debellare gli eserciti del nemico. La pellicola è un road movie adrenalinico, potente, per certi aspetti anche il film più “quadrato” della saga. Vengono esaltate le particolari iconografie dei mezzi e dei guerrieri del futuro post-apocalittico, il comparto visivo ha una bella fotografia ad opera di John Seale che passa da una palette di colori all’ altra a seconda del luogo e della situazione, creando ogni volta dei quadri pazzeschi e che ti restano impressi. Il comparto audio non è da meno, con musica incalzante con incursioni metal (il musicista cieco con doppia chitarra sputa fuoco è una delle cose più geniali e belle mai viste e ci sta a pennello) che ti tiene col fiato in gola per tutte le 2 ore e passa di film. Altro grande tocco è il reparto trucco e parrucco, che non si limita ai suddetto lavoro sui mezzi e gli orpelli, ma spinge tanto anche sulle caratterizzazioni dell’ armatura di Immortan Joe, e sui vestiari del Mangiatore di Uomini e del Fattore, i secondi in comando del regno di Joe, oltre alle azzeccate vesti di un bianco immacolato delle Mogli, tutte bellissime e candide in un universo sporco e polveroso, creando un contrasto affascinante, ma anche sui Porcospini, i Corvi, e tutti gli altri abitanti delle Wasteland. Non è un caso che la pellicola abbia dominato negli Oscar 2016 portandosi a casa i premi per montaggio, sonoro, montaggio sonoro, trucco e scenografia. Dal punto di vista delle recitazioni la fisicità, in tutti i sensi, di Hardy rompe con quella più esile di Mel Gibson dei film precedenti, cosa che all’ inizio per un affezionato della saga può risultare strana ma si rende sicuramente adeguata per lo svolgimento del film. La Theron si conferma una grande attrice capace di toccare varie corde emozionali, e Nicholas Hoult fa il suo dovere confermando le belle impressioni dei lavori precedenti. Se già non si è capito, per me questo film è un cazzo di capolavoro da vedere assolutamente.