Beer Can Chicken in forno
Secondo esperimento di cottura scientifica.Originariamente, l’idea era di farlo, come da tradizione statunitense, al barbecue tramite cottura indiretta. Purtroppo però Giove Pluvio ha deciso, quel maledetto, di fare piovere proprio questi giorni. Ormai avevo in testa di farlo, e rimandarlo a domenica sera, dopo il pranzo dalla suocera, sarebbe stato aggiungere nitroglicerina al tritolo, e la prossima settimana sarò assente per motivi di gita, quindi avrei dovuto aspettare addirittura tre settimane. Giammai. Come dicevo, è una pietanza tipica americana, dell’Arkansas per la precisione, d’altronde si sa, gli americani hanno una passione incredibile per il grill e replicare alcuni loro piatti è fattibile. Come ogni cottura indiretta, è possibile anche utilizzare un forno elettrico, se ventilato. Fortunatamente, quello che ho in casa è un forno ventilato, quindi già metà difficoltà era superata. Altri elementi essenziali per una cottura top, sono l’affumicatura, purtroppo non replicabile in un forno elettrico, e un termometro a sonda, per monitorare costantemente la temperatura del dispositivo di cottura e soprattutto della carne. Infatti è consigliabile raggiungere una determinata temperatura per evitare una eccessiva disidratazione e di conseguenza carne stopposa e secca. Per aiutare nella cottura, il Beer Can Chicken va posizionato sopra una lattina di birra aperta, o un apposito supporto, anche questo facilmente reperibile su Amazon a pochi euro. Quindi, appena rientrato a lavoro, mi metto all’opera. Prendo questo bel polletto da 1kg, e lo inumidsco con un po’ di olio, per poterlo poi massaggiare con un rub di spezie (sale, pepe, aglio in polvere, paprika dolce, Raz e un poco di zucchero di canna) sia all’esterno che all’interno. Fatto ciò, va avvolto nella pellicola e messo a riposare in frigo per un paio di ore circa. Il tempo era limitato, quindi nel mio caso è stato a ghiacciare solo poco più di un ora. Passato il tempo necessario, va inserito sul supporto, nel frattempo riempito di birra Guinness e qualche fogliolina di erbe aromatiche (origano,maggiorana, rosmarino e timo), e posizionato nel forno preriscaldato a 170°, con una sonda nel petto e l’altra libera per tenere sotto controllo entrambe le temperature. Ad accompagnare il pollo, delle patate e cipolle al cartoccio come contorno. Dopo circa un ora, suona la sonda del pollo, non appena arrivata ai 72° richiesti. La carne è praticamente pronta, ma per la giusta soddisfazione, va resa croccante la pelle. Per farlo, il forno va sparato per 10 minuti (o fino agli 82°) a 250°, previa però un ulteriore veloce spennellata di olio. Dopodiché, buon appetito. Come innaffiatura, ho aperto un Ciliegiolo Intufo di Pitigliano.Foto della preparazione
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