Il BBQ ai tempi del coronavirus

In tempi di quarantena, o quasi, riempire le giornate è un lusso. Uno dei modi migliori per farlo, è fare fa mangiare.Quindi, con il giusto anticipo, metto in salamoia (ormai classica sale, pepe, chiodi di garofano, alloro, erbe aromatiche, aceto di mele e succo e buccia di arancia) la carne, un trancio di prosciutto in porchetta di circa 1kg. Dopo quasi 24 ore, tolgo e metto a riposo. Nel frattempo preparo e accendo il BBQ, mettendo anche in mollo un po’ di chips di legno di melo per affumicatura. 
Al momento opportuno, piazzo la ciccia sulla griglia, direttamente sopra una vaschetta di patate, piazzo il termometro a sonda e lascio in cottura.
Non è andato tutto liscio. In parte per colpa mia, per paura di sovraccaricare troppo il kettle non ho dosato abbastanza legna e carbone, in questo modo la temperatura è rimasta costante e adeguata per le prime ore, ma ho avuto dei problemi di perdita di calore e spegnimento nei momenti successivi, a due terzi della cottura.
Aggiungiamoci che piu o meno contemporaneamente ha anche cominciato a piovere, e è stato il momento per un flash mob di madonne e santi vari.
In un modo o nell’altro, sono riuscito ad arrivare in fondo alla cottura.
Il risultato della carne è stato soddisfacente, un bel barq e un discreto mouse ring, carne abbastanza morbida e succosa, anche se il pezzo non era probabilmente troppo adatto. La cotenna e uno strato alto di grasso sono stati complicati da gestire, anche per il passaggio di calore.
Bocciate le patate dal giudizio insindacabile delle giudici, troppo piene di grasso.
Mi rifarò.


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