Verruca mon amour

Eroico. Sono riuscito in un impresa titanica, storica, irripetibile. Al terzo tentativo, sono riuscito finalmente a scalare la vetta e arrivare in cima alla Verruca. Idolo delle folle, applausi per me.Stamattina (sabato), partenza di buona lena e si sale su sopra i Fichi. Le difficoltà del tratto sono sempre le stesse, il terreno molto sassoso che non da grip ai pneumatici, ma passati le prime centinaia di metri, la situazione migliora. Passo a passo arrivo al Cisternino dell’antincendio, da cui svolto a sinistra fino ad arrivare a Col di Cincia. Qui inizia un bel tratto, segnato dai violenti incendi degli ultimi anni, che costeggia tutta Vicopisano e Lugnano. Gli alberi anneriti dal fuoco sono ovunque, e contrastano con il verde dell’erba che sta ricrescendo..il paesaggio risulta anche curioso per un passaggio di colori, va dal marrone al rosso, al grigio pietroso. Dopo un paio di km, arrivo al raccordo con Campo dei Lupi, ma soprattutto con la parte finale del percorso, che porta alla meta, le rovine del monastero di San Michele in Verruca. E arrivati la sotto, si staglia tra le rocce, isolato e abbandonato. Tempo di una veloce sosta per fotografare la prova di esserci arrivato, un sorso d’acqua, e rientro a casa, con una soddisfazione immensa.

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