Pedalando intorno a Massa (Marittima)
In settimana era arrivata dal Ghera una proposta di quelle belle e originali: noleggiare una Mountain bike e buttarsi nella bella zona intorno a Massa Marittima. Detto fatto, e arrivare a domenica mattina è un lampo. Così, di buon ora, ci dirigiamo verso Massa Vecchia, dove c’è la struttura turistica che effettua il noleggio delle attrezzature. A me tocca incignare una nuovissima Scott, una delle top di gamma del segmento, sellino telescopico, momocorona, ammortizzatori avanti e dietro e assetto anteriore. Che vuol dire assetto anteriore, lo scoprirò più tardi. Abituato alla mia cara e scarcassata btwin, questa sembra una Ferrari, e cominciamo a pedalare seguendo il tragitto GPS che ci hanno dato alla reception. Primo breve tratto di asfalto, poi il resto nel bosco e pochi altri km in strade comunali, per un totale complessivo di 18,8 km. Per quanto mi riguarda è una distanza pressoché perfetta, in linea con i miei standard abituali. Le tre tratte principali del percorso sono “Canyon”, “Sunning” e “38”. E il fatto che avessero detto discesa tecnica il “canyon” abbinata ad “assetto anteriore” doveva farmi suonare un campanello di allarme. Il fatto che il terreno fosse anche fangoso doveva accrescere ancora di più la soglia di attenzione.Ma l’entusiasmo e il destriero sotto il culo non erano proprio d’accordo con queste reco, e quindi parto nella discesa senza tanti problemi e soprattutto pensieri. Nonostante l’inesperienza in Trail mi rendo subito conto che non è proprio un tratto semplicissimo, oltre alla rapidità di discesa e le curve, che in qualche modo riesco a gestire, va tenuto conto del fondo irregolare, sconnesso e scivoloso. E per circa metà percorso sono riuscito a gestirlo, fino al patatrac. Per una summa di motivi, compreso l’aver toccato troppo il freno, l’inesperienza nella gestione di un assetto anteriore e sellino telescopico ( abbassarlo, stando leggermente sulle gambe per meglio ammortizzare e soprattutto mantenendo il corpo in posizione arretrata) c ho preso una bella boccata, con botte e escoriazioni un po’ ovunque. Non essendo la prima volta, e rendendomi conto dell’enorme cazzata che ho fatto di mia sponte a buttarmi un po’ a capofitto, senza un minimo di accortezza, mi rialzo senza tanti patemi d’anima. D’altronde chi non cade non si rialza, e si riparte subito senza problemi, ultimando il tratto canyon senza ulteriori problemi. Gli altri due tratti principali sono piuttosto semplici ed agibili, ma comunque molto belli e piacevoli nel sottobosco e nelle colline massetane. Ormai non ci ferma più niente e nessuno, e nonostante una piccola deviazione che ci ha allungato un po’ la strada, rientriamo a destinazione in orario e tutti interi, pronti per raggiungere le famiglie al mare. Esperienza molto interessante e da rifare, sia con l’assistenza della struttura tramite noleggio bike e possibilmente di una guida, per conoscere altri percorsi, sia anche un autonomia, la zona è molto interessante e si presta anche escursioni in solitaria. Le sette stelle di Hokuto aka c’è duro per terra
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