Sul promontorio tra rocce e ruderi

Quinta uscita nel piombinese, in dieci giorni scarsi. Oggi abbiamo optato per una partenza da Calamoresca in direzione promontorio. Il percorso di via dei Cavalleggeri è sempre uno spettacolo per gli occhi sin dai primi metri di sterrato, e abbastanza agevole fino alla spiaggia di Fosso alle Canne. Da lì in poi le difficoltà tecniche impennano, soprattutto per una combo clamorosa di pendenza in salita, fondo sdrucciolevole e presenza di lastroni vari di pietra nel selciato del sentiero. Ovviamente avevamo deliberatamente scelto il percorso più costiero e al tempo stesso più sconsigliato in bici, quindi mal voluto non è mai troppo. Gambe in spalla e mtb uguale per diversi tratti, fino all’intersezione con un sentiero più agevole. Da qui, circa Punta Galera, in poi è una passeggiata (non proprio, ma sicuramente molto più semplice di prima), e proseguiamo nel bosco fino ai resti del Monastero di San Quirico, un rudere di prima del 1000. A questo punto che si fa? Si torna indietro subito? Dai no, andiamo a prendere un caffè a Populonia (che ha più o meno lo stesso prezzo di un caffè in Piazza San Marco, Venezia) e solo allora rimbocchiamo la strada di casa, tenendosi però nel percorso più alto rispetto a Via dei Cavalleggeri. Molto carino e piacevole la deviazione fino a Campo alla Sughera, da cui poi torniamo giù a capofitto dal Crinale verso i Cavalleggeri, giusto davanti la scesa di Spiaggialunga, direzione Calamoresca. E niente, ormai siamo guide turistiche del promontorio. Sabato ultima uscita per quanto mi riguarda, fino alla prossima volta.


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