Quercia Delle Streghe e Tratti Di Via Francigena

La Quercia Delle Streghe era tra i posti che mi hanno sempre suscitato curiosità. Studiando sulla cartina ho visto che non era poi così lontano, come tratta di andata era indicato circa 24 km, che con un dislivello non particolarmente impattante non sono un esagerazione, considerandoci anche il rientro. Quindi, era tra i miei propositi programmati già da settimana scorsa per stamattina. Ovviamente non mi riesce accontentarmi, e mi sono detto, perché non aggiungere qualcos’altro di interessante sul percorso di ritorno? E vai di Via Francigena, un altro di quei percorsi che mi piacerebbe prima o poi fare in modo importante, ma che sono piuttosto complicati. Il problema principale è che nelle immediate vicinanze non è proprio agevole. Però partendo dalla zona di Montecarlo (di Lucca) alcuni tratti sono percorribili, fino a Staffoli, da cui poi rientrare verso Buti. Problema non da poco, sono le 4 ore e mezza di pianificazione. Tanto. Troppe, per i miei orari. Per riuscire a ridurre di un ora, devo correre. Quindi sveglia da giornata di lavoro, mi preparo e parto. Arrivo al Quercione con poco più di 20 minuti di anticipo rispetto al previsto, niente male. La Quercia Delle Streghe (così conosciuta per le leggende che la vedono come antico ritrovo delle streghe per i loro sabba) è veramente maestosa e fa fede alla sua fama. È davvero incredibile la conformazione che hanno preso i suoi rami, e dà una sensazione di magico che ti resta negli occhi. E i suoi 600 anni li dimostra tutti. Breve sosta e si riparte. Decido nel frattempo di tagliare un paio di passaggi veloci in sentieri per Mountain bike che avevo messo in bolla, è bene evitare perdite di tempo. Ma il problema grosso arriva quando le perdite di tempo te le creano gli altri. Arrivato ad Altopascio, da cui avrei dovuto tagliare per Galleno e Staffoli… strada chiusa per lavori e deviazione. Partono diverse decine di bestemmie perché la deviazione è più deviante del previsto e mi fa perdere almeno 15/20 minuti. E addio a una bella parte del vantaggio accumulato. Entro comunque nella zona non asfaltata della Francigena (la parte di Via Francigena tra Porcari e Altopascio è praticamente la via di trasporto su strada più trafficata della zona) e imbocco il sentiero dei pellegrini che mi accompagna fino a Villa Campanile. La stanchezza comincia a farsi sentire, e le lancette corrono. Devo rinunciare a una parte del percorso. Anzi, devo sbrigarmi anche parecchio, perché sono ancora a una ventina di km da casa e si sta facendo tardi. Fortunatamente ero già capitato da quelle parti qualche anno fa, sicché grosso modo so dove sono e come orientarmi per abbreviare il percorso, e mi ributto a pedalare come un forsennato fino all’arrivo a casa in perfetto orario. Peccato per i tanti km di asfalto, soprattutto sulla via Romana e sul Bandini, che non sono mai piacevoli, visto il traffico e la velocità delle macchine che ti sfrecciano a pochi centimetri.Comunque porto serenamente a casa la pellaccia con bei 60km all’attivo e un dislivello positivo di più di 400 metri.La Quercione l’ho vista, uno dei prossimi obiettivi è un bel tratto di Francigena.
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