Any One Of Us – 2019

Quando guardai Accomplice, verso la fine venne introdotta la storia di Paul Basagoitia, un campione mondiale di Mountain bike che in seguito ad un incidente in gara subì la lesione del midollo spinale, e che dopo tanti mesi di faticosa riabilitazione era riuscito a recuperare i movimenti delle gambe. Venne annunciato anche un documentario a lui dedicato, e come scrissi nella recensione ero intenzionato a vederlo. Ed eccoci qua, grazie a Prime Video. Il protagonista principale del docufilm è lui, con i suoi sforzi l, successi e delusioni per, letteralmente, tornare in piedi dopo la frattura della vertebra t12 e il danneggiamento del midollo spinale, con conseguente prognosi di paraplegia, dopo una terribile caduta durante una Red Bull Rampage, all’apice della sua carriera, a 28 anni.. Attraverso filmati registrati dallo stesso Paul, dalla sua fidanzata e dagli amici, assistiamo al suo recupero ma anche a tanti momenti di scoramento, inizialmente per affrontare la nuova condizione, e le varie impossibilità che gli si presentano (oltre a non sentire più le gambe, non aveva più il controllo della vescica, dell’intestino, capacità sessuali, ecc) e successivamente, dopo i primi segnali di recupero, un momento di stasi in cui i muscoli non rispondevano per l’impegno che metteva nella riabilitazione. Tra i vari tentativi, anche l’uso di cellule staminali, scoprendo un mondo molto ambiguo e variegato. Dopo poco più di due anni dall’incidente, però, Paul riesce in quello che pochi mesi prima sembrava impossibile, tornare a camminare, seppur con l’aiuto di un bastone, e tornare in sella ad una Mountain bike, ovviamente e-bike. Ovviamente è necessario, oltre ad una incredibile forza di volontà, anche una buona disponibilità economica per le spese da sostenere, cui Basagoitia ha potuto ovviare grazie anche all’aiuto della comunità dei suoi colleghimountain biker e agli sponsor. Tiene fede a quello che, due giorni dopo l’incidente, aveva detto: tornerò a stare in piedi e a camminare.Oltre ad occuparsi della sua storia, il documentario passa attraverso o racconti di altre persone, uomini e donne, che hanno subito incidenti vari, da banali tuffi in acqua troppo bassa, a incidenti stradali, sportivi (un giocatore di basket e un surfer) a vere disgrazie (una ragazza colpita da un albero, in altra partoriente cui hanno sbagliato la fiala per l’epidurale) che si raccontano, la loro vita e come sono riusciti a trovare una scappatoia alle loro inabilità. Veramente un bel prodotto, toccante e non ipocrita o retorico.

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