Gli Studios Disney provano un nuovo colpaccio portando su schermo un soggetto ispirato ad una loro attrazione di Disneyland di Orlando, dopo il successone della saga di Pirati dei Caraibi. In questo caso la scelta è ricaduta di Jungle Cruise, che sarebbe una crociera su un battello lungo un fiume dell’amazzonia, tra ippopotami e indigeni bellicosi. La trama si sviluppa sulla ricerca di un mitologico albero magico capace, con una certa combinazione di eventi, di fiorire petali curativi capaci di guarire ogni cosa. Sulle sue tracce ci sono un cattivissimo principe germanico che vuole usarli per vincere la prima guerra mondiale, una coraggiosa studiosa con il fratello imbranato e gagarone, e un avventuroso truffatore capitano di una barca. La trama esile si snoda tra maledizioni (vedi appunto i Pirati dei Caraibi, di cui riprende anche qualche costruzione dei personaggi) e situazioni rocambolesche alla Indiana Jones, non regalando niente di nuovo o originale, ma comunque, garantendo un intrattenimento semplice e carino senza nessuna pretesa, con il solito supermuscoloso Dwayne Johnson, la bella Emily Blunt, e i sopra le righe Jack Whitehall e Jesse Plimmons, con la direzione di Jaume Collet-Serra.