I ragazzacci continuano la loro crociata contro i Super e gli intrighi della Vaught, utilizzando non solo i loro soliti metodi spicci, ma anche, all’occorrenza, un paio di armi “nuove”: un composto V temporaneo, che permette di acquisire i poteri da Super, e il desiderio di vendetta di un vecchio supereroe messo al margine tanti anni prima. La serie resta nei suoi canoni di circolarità di storia all’interno di una storia, che si conclude con l’ultima puntata della stagione, mentre lo scontro tra i principali antagonisti continuerà anche nelle stagioni successive. Uno dei punti di forza di The Boys oltre agli effetti speciali, è ancora la sceneggiatura caustica, imprevedibile e ricca di satira e critiche più o meno velate alla società, alle devianze dei media e dei social e soprattutto alla politica e i suoi legami strettissimi con i poteri economici, e anche in questa terza parte soddisfa le aspettative, non facendo mancare scene splatter gore ma anche momenti di assoluta genialità fuori di testa. Dal punto di vista dei personaggi, viene arricchito il background di alcuni di essi e vengono delineate meglio le personalità di altri, e qui risulta vincente l’interpretazione di Anthony Starr, alias Homelander, il più potente, folle e fuori controllo dei Super, nonché loro leader, con le sue smorfie e i sorrisi falsi per accattivarsi il pubblico e nascondere le sue debolezze e la sua natura profondamente malvagia. Come detto al termine della seconda stagione, il rischio è di una certa ripetitività che può corrodere quanto ha di buono il progetto, sperando che si riescano a mantenere questi livelli di produzione.
The Boys – Stagione 3 – Serie TV – 2022
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