Se avete deciso di farvi un buon gatto alla vicentina, occorre che nel vicinato ve ne sia uno bello grasso, e non più vecchio di due anni, ma sopratutto che la sua padrona vi abbia fatto un bel dispetto tempo addietro.Un buon mattino prendete il fucile e andate fuori presto, dicendo a casa che andate a prendere un poco d’aria. Meglio sarebbe che il giorno prima ci avesse fatto una bella nevicata, di quelle che rimangono per terra per quindici giorni.Appena vedete il gatto in questione, fate finta di non vederlo; nascondetevi dietro a un angolo, caricate il fucile, e fate quel che dovete fare. Portatevelo a casa dentro la borsa della spesa; per strada salutate tutti, e a chi vi domanda cosa fate col fucile, ditegli che andate a tirare a un topo.Una volta arrivato a casa, chiudete bene il cancello, andate nell’orto e appendete il gatto su di un palo. Apriteli la pancia come si fa a un coniglio, e tirategli fuori tutte le budella, tenendo da parte il fegato. Tagliategli via la testa e datela al cane, pelatelo e lavatelo bene, lasciandolo un poco appeso a sgocciolare.Fatelo in pezzetti e metteteli in una padella con una cipolla, una carota, una gamba di sedano, uno spigolo o due di aglio, tutto tritato. Aggiungete anche due foglie di alloro, qualche grano di pepe e quattro, cinque di ginepro, un pizzico di spezie e quanto sale che basta.Annegatelo nel vino bianco piuttosto secco, e poi mettetelo in una moscarola in cantina a marinarsi per tutta la notte.Al mattino scolate i pezzi di carne dal vino, asciugateli bene, e fateli rosolare in un tegame con un poco d’olio.Quando avranno preso colore, tirateli fuori dall’unto e vuotate fuori quel che resta. Pestate finamente una cipolla, un pugnetto di prezzemolo e un spigolo d’aglio, poi mettete tutto nel tegame con un poco di burro e olio, aggiungendovi delle foglioline di salvia e un rametto di rosmarino. Lasciate soffriggere e poi mettetevi dentro i pezzi del gatto.Dopo dieci minuti buttategli sopra anche quattro, cinque pomodori pelati appena aperti, oppure un poco di conserva. Mescolate con il cucchiaio di legno, e aggiungetevi un bicchiere di vino bianco e uno di rosso. Metteteci sopra il coperchio e fate cucinare per un ora e mezza o due, bagnando con del brodo se si asciuga troppo.Alla fine, uniteci il fegato tritato. Mettete i pezzi di gatto nel piatto, con il suo sugo, e portateli a tavola accompagnatoli con polenta calda.Bene. Se qualcosa non vi è chiaro di come si ammazza e cucina un bel micino, chiedete ai giocatori biancoverdi di Buti, che oggi gli hanno dato una bella mazzata tra capo e collo. Pissi pissi miao miao, il gatto verde si lecca le palle e se ne torna a Calcinaia. Sarà l’influenza del tifo di Asslani in tribuna a fare il tifo, sarà che oggi la dea bendata ha deciso di premiare chi si impegna sempre e dá l’anima in campo, ma oggi CIUCCIANO, finalmente, dopo anni di risultati ingiusti. Io me lo ricordo il rigore vergognoso dell’anno scorso a fine campionato, o di altre situazioni al limite della scureggia mentale arbitrale, che ci hanno penalizzato. E nemmeno voglio infierire citando la doppietta di Inox, dopo il gol del Todo, che mette la parola fine alla partita ben prima del fischio finale, perché sarebbe troppo facile ironizzare o scherzare bonariamente sui nostri due eroi di giornata. Oggi si meritano tutti gli applausi,e basta. E la capolista se ne vaaaa…
Warriors FC Buti – Gatto Verde 3-1
Categories:
Tags:
Leave a Reply