Il Silmarillion – J.R.R. Tolkien – Romanzo
Ero sempre stato intimorito da questa opera magna di jrr Tolkien, una sorta di ricostruzione biblica, nel vero senso della parola, del mondo di Arda, ovvero il mondo in cui sono ambientati le due maggiori opere del professore e scrittore britannico. Ho scelto di proposito di inserirne la lettura tra Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, di modo da avere un ingresso soft inizialmente, dopodiché distruggermi i neuroni con la lettura più intricata e corposa, se non in numero di pagine ma in difficoltà di scorrevolezza e quantità di nozioni. Perché in effetti questa serie di scritti può essere paragonata alla Bibbia cristiana come costruzione, dalla nascita di Arda ad opera di Iluvatar, la divinità creatrice dell’universo e dei Valar, assimilabili agli angeli, con la subitanea contrapposizione tra gli altri e Melkor, poi rinominato Morgoth, il più superbo e invidioso, desideroso di creare distruzione e prendere il controllo di Arda e dei suoi esseri viventi, cercando di corrompere e distruggere le stirpi degli Elfi e Uomini, i cosiddetti figli di Iluvatar. La narrazione si concentra sulla esposizione delle varie stirpi elfiche, non immuni dai comuni difetti di qualunque essere umano, sulle loro gesta ora eroiche ora empie o di riscatto, con la creazione di una mitologia nuova che accompagna durante le varie ere fino a giungere quasi alle porte degli eventi narrati nelle altre due opere di Tolkien, portando alla luce eventi solo accennati ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Non è semplice la lettura per la mole smisurata di nomi, luoghi e genealogie che vengono esposti, che possono generare un po’ di confusione, ma è un lavoro davvero notevole e cui attribuire il giusto valore, cosa peraltro che leggendo sull’argomento ha già non solo dai fan di Tolkien.
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