Misericordia – Warriors FC Buti 2-2

Polli. Siamo stati fortemente polli. In questo posticipo del lunedì sera andiamo in quel padule di Caccialupi per il derby, finalmente dopo troppi anni di assenza, contro la Misericordia. I derby sono sempre una partita a sé, si sa, e anche questo non ha fatto eccezione. E oltretutto noi i derby si sono sempre sofferti, nonostante si fosse sempre stati sulla carta più forti. Vabbè, insomma, inizia la partita e si comincia a macinare gioco e azioni ed a arrotarli. Dopo pochi minuti dall’ inizio, sblocchiamo il risultato con il solito jacopino che sfrutta una respinta corta del portiere avversario. Continuiamo il pressing e ben presto arriva il raddoppio con il Cava che la zeba da fuori. Si va negli spogliatoi con il doppio vantaggio e si riparte come abbiamo finito. Si insomma, in breve per 60 minuti sembrava di veder giocare Brasile vs Nazionale Menomati in cui i nostri giocatori facevano letteralmente il cazzo che volevano presentandosi più volte pericolosi in area e non riuscendo però a concretizzare. Tutto bello, ma perché se abbiamo giocato così poi abbiamo pareggiato 2-2? Perché siamo vicini ad Halloween e abbiamo avuto il potere di resuscitare i morti. E così, dopo l’ennesimo gol sfiorato per chiudere in maniera definitiva l’ incontro, una pallaccia maligna a tagliare la difesa ci mette in grande crisi, Sandrino rincula a chiudere l attaccante lanciato sul pallone, il nostro portiere esce alla disperata cercando di impattare il pallone, che però carambola sulle gambe del nostro difensore e finisce in porta, per la più classica delle autofoto. Qui inizia la parabola discendente della partita, loro prendono coraggio e giocano alla disperata, noi si cerca di continuare a giocare ma almeno dagli spalti si percepisce un po’ di timore, e nonostante altre buone occasioni non siamo più tranquilli e il nervosismo sale. Come capita nel calcio, l’inerzia della gara cambia prospettiva, e cadiamo nelle loro trappole, ritrovandoci da sodomizzatori a sodomizzati. E così si concretizza la tragedia, impensabile fino a pochi minuti prima, molto papabile una volta subito il loro gol che dimezza il vantaggio. Calcio d’angolo battuto perfettamente, forte e teso tra l’area piccola e il dischetto del rigore, e tocco di testa di un avversario quel tanto che basta per indirizzarla in porta. E niente, va così, tutto in vacca. C è tempo per un espulsione di Sergio abbastanza gratuita per non ben chiaro motivo, e torniamo a casa con un pareggio che sa di sconfitta per come si era messa la partita, ma deve restare la consapevolezza che siamo ancora la squadra da battere del campionato.

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