La Zona Di Interesse – 2023

Pluripremiato film tratto dal docuromanzo omonimo di Martin Amis, prodotto da quella grande casa produttrice che è A24, sceneggiato e diretto da Jonathan Glazer, regista con pochi film all’attivo ma autore di tanti videoclip di elevata qualità di Radiohead e Massive Attack, e soprattutto la grande attenzione al sonoro (ndr vincitore di uno dei due oscar) è fondamentale nel film perché ti comunica tutto ciò che succede e non vedi. La storia messa in scena può apparire banale, piatta (alcuni momenti di vita di una famiglia) ma è proprio ciò che sconvolge di più. Di film riguardanti il tragico periodo dell’ olocausto, prima durante o dopo, ne sono stati fatti a centinaia e ne abbiamo visti una gran parte, alcuni più riusciti, altri meno, alcuni più espliciti ed altri meno. Qui in questa pellicola non vedi assolutamente niente, ma è quello che percepisci che la rende particolarmente disturbante, ma oltre al sonoro un plauso va fatto alla fotografia, pulita e sempre ordinata, con tanti campi larghi negli esterni a inquadrare il dove si svolge. Perché quello che sconvolge, oltre ai rumori di fondo (urla, spari, treni che si fermano o partono, e suoni di fucine industriali) si può ridurre a quello che Hanna Arendt intendeva come banalità del male. Protagonista del film è la famiglia Hoess. Il capofamiglia Rudolf è il comandante del campo di sterminio di Auschwitz, e vive con la moglie Edwig e i 5 figli in una villetta appena fuori il muro di cinta del lager. E lo fanno in totale indifferenza di ciò che capita a pochi metri da loro, convivendo tranquillamente con gli orrori che avvengono a fianco, con l’unica preoccupazione di non sporcare i panni con le ceneri umane che il vento a volte porta verso la loro abitazione, anzi utilizzandole anche come fertilizzante per lo splendido giardino di cui si prende cura Edwig, né facendosi scrupoli di appropriarsi degli oggetti personali come vestiti o gioielli confiscati ai prigionieri ebrei, né dalle fiamme che la notte si alzano dalle ciminiere dei forni. Anzi, alcuni dei passaggi più inquietanti sono proprio quando la figlia maggiore decide di mettersi a dieta per poter indossare un vestito (la cui proprietaria sta morendo di fame pochi passi più in là), o il figlio più grande ammira dei denti custoditi gelosamente dentro una scatolina. Il tutto come fosse una cosa normale, così come le festicciole in giardino con i vicini di casa. E quello che è più agghiacciante è che, nella pur sua finzione romanzesca,è una storia vera, perché la casa esisteva davvero, così come i suoi abitanti, e il resto dei residenti a pochi metri da quel posto terribile, la cosiddetta, appunto, Zona di Interesse

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