
Episodi: 8
Questa miniserie in 8 puntate era tra le consigliate di un sito che la indicava tra le 20 serie migliori ma meno conosciute degli ultimi anni. La storia si svolge a Wind Gap, una cittadina della provincia di Saint Louis, dopo sono state trovate morte due ragazzine. Camille (Amy Adams nella versione adulta, Sophie Lillis in quella adolescente) è una reporter, nata e cresciuta a Wind Gap, che viene mandata dal suo capo a scrivere un articolo e seguire le indagini. Camille, alcolizzata cronica come la maggior parte degli abitanti della cittadina, dovrà affrontare il suo passato turbolento e segnato da episodi dolorosi, e il rapporto con la madre Adora (Patricia Clarkson) e la sorellina Amma, oltre al ricordo della defunta sorella Marion. La serie ha la regia di Jean-Marc Vallè, già regista di Dallas Buyer Club, ed è tratta da un romanzo “Sulla Pelle” di Gillian Flynn. Veniamo trasportati in un mondo torbido, in cui praticamente non ci sono personaggi positivi ma solo alcolizzati, disagiati di ogni sorta, ipocriti bigotti e falsi, ognuno a fingere di vivere una vita perfetta e pronto a puntare il dito. Siamo sempre in bilico tra un giallo/thriller e il dramma psicologico, con qualcosa che funziona e qualcos’altro meno. Il problema principale è che su otto puntate tolte le prime due e le ultime due, le altre sono piuttosto piatte e di raccordo, in cui vengono introdotte molte vicissitudini del paese e dei suoi personaggi e anche dei traumi di Camille, lasciando tanto al detto e non detto, anche per dare un alone ambiguo ad alcuni cittadini, oltre a dare dei flashback del passato però un po’ troppo frammentati. La trama non brilla di originalità e forse mette anche un po’ troppe cose nel pentolone, con alcuni personaggi non approfonditi e buttati nel mezzo soprattutto per fare confusione e allargare il giro di possibili indiziati. Non è una brutta serie sicuramente, però manca qualcosa per essere ricordata e per incidere di più.