È bello a volte sbagliarsi! Lo dico subito, pensavo fosse tutt’altra cosa. Partiamo dall’inizio… Diversi mesi fa,probabilmente fine 2016/inizi 2017, viene aggiunto al cartellone del Firenze Rock la band inglese dei Jamiroquai. E, incredibile incredibile, con data fissata per l 11 luglio, ovvero proprio il giorno del nostro anniversario di matrimonio. La Nonna, ovviamente,non si vuole far sfuggire l’occasione e mi chiede, gentilmente (!) di portarcela come regalo,anziché cene o altre cose simili. Io, ormai tra l’uscio e il ganghero come un toro in mezzo ai bandoleros, entusiasta (!) accetto, maledicendo le pubblicità intrusive e inopportune. A noi si aggiungono la Eli, il Guerrazzi,Ufle e braian.
Ormai sono rassegnato. Una commercialata dance pallosa.
Ora, ad onor del vero, non è che li ho sempre disprezzati, anzi, fine ’90 inizi 2000 li ascolticchiavo con piacere, nelle scorribande col Milio nei giri per la Val di Cornia. Ma praticamente la mia conoscenza discografica s era fermata precisamente li, a parte qualche singolo ascoltato in radio o negli spot pubblicitari di qualche prodotto.
Oltretutto, a giugno JeyKey viene operato ad un ernia alla schiena e quindi sarebbe anche a movimento ridotto…annulla infatti tutti i concerti a Londra, precedenti il nostro.
Vabbe fatto sta che si arriva al fatidico giorno. Brian detto anche Swarovski ovviamente da forfait per una presunta gastroenterite di dubbia provenienza, quindi partiamo alla volta di Firenze in 5 in 2 macchine si sa, i geometri sono precisini e non voleva sovraccaricare le balestre di una vettura andando tutti insieme.
Non facciamo in tempo ad arrivare che faccio subito una foto clamore all Arno al tramonto.
Arrivati alla Visarno Arena, si nota subito che hanno rimpicciolito il prato montando su tre lati delle gradinate. Rende tutto molto più intimo, sicuramente, ma stona un po con un concerto ballerino. Ma non è sicuramente un problema nostro, in quanto abbiamo i biglietti per il prato. Il pubblico non è folto come nelle precedenti occasioni, ma si sapeva, e come le altre volte ci sono molti stranieri presenti.
Alle 21:20 circa,in anticipo di qualche minuto, inizia il concerto.
Mi servono solo pochi minuti per rendermi conto che avevo proprio sbagliato. E non c è cosa più bella di cambiare idea in queste occasioni.
Il concerto è vero e proprio funky, con sonorità molto coinvolgenti e trascinanti.
Musicalmente, tutti molto bravi, personalmente stravedevo per il bassista con quel suono quasi alla Flea e degli assoli della madonna. Una vera e propria band, oltre al bassista, un chitarrista, un batterista, un percussionista, uno al mixer e tre coriste, oltre naturalmente al cantante. Jey si vede palesemente che fisicamente è in difficoltà, a parte il fatto che è in tuta e guanti,probabilmente per nascondere tutori e via dicendo, si muove poco,il minimo indispensabile, ogni tanto improvvisa qualche allungamento per sciogliere un po i muscoli della schiena. Dal punto di vista vocale, niente da dire,sempre sul pezzo, un buon timbro e estensione.
Ovviamente indossa uno dei suoi cappelli “papali”, in questo caso un elmo elettronico con le creste che si muovono e si accendono a suo piacimento.
Ancora una volta complimenti all’organizzazione per il suono pulito e equilibrato che usciva dalle casse.
Circa due ore di concerto, passate benissimo, con molte hit e qualche (per me) piacevole scoperta…
È proprio bello sbagliarsi, a volte!
Questa la tracklist del concerto:
Shake It On – Little L
The Kids – Dr Buzz
Space Cowboy
Superfresh
White Knuckle Ride – Cosmic Girl
Automaton
Corner of the Earth
Morning Glory
Cloud 9
We Can Do It
Emergency on Planet Earth
Runaway
Carla
Hot Property
Canned Heat – Love Foolosophy
Virtual Insanity
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