The Stand (L’Ombra dello Scorpione) – Stephen King- romanzo – 1978

Anno di pubblicazione: 1978

 

Continua la mia operazione di recupero e, per la quasi totalità, rilettura, delle opere di Stephen King. Oltre a un capolavoro come IT, un altra pietra miliare del Re è The Stand, che è stato davvero un piacere rileggere a distanza di tanti anni, per poter cogliere sfumature e particolari che la mia mente acerba adolescenziale non aveva colto. Non è un caso quindi che in seconda lettura, se già mi era piaciuto molto ai tempi, mi abbia colpito ancora di più, e sia sempre più convinto che più un libro di King è lungo, più rende meglio.

Innanzitutto, voglio utilizzare il titolo originale, The Stand, al posto di quello italiano, L’Ombra dello Scorpione, che ha veramente poco senso e attinenza al romanzo… Chi o cosa sarebbe lo Scorpione? La superinfluenza? Randall Flag? E perché, perché è pericoloso, instilla veleno nelle menti? Mah, non si capisce bene il nesso. Capisco che una traduzione letterale del titolo originale (risulterebbe qualcosa del tipo “la posizione” o “gli schieramenti”) ma quella in italiano non si può proprio sentire.
La storia è di genere apocalittico/distopico, e si divide in tre parti, che possiamo  chiamare Influenza, Sogni e Fronteggiarsi.  La  prima parte  inizia con un incidente(che rimane sconosciuto, sia nella fattura che nelle intenzioni) in un laboratorio, che causa la fuoriuscita di un superbatterio di influenza potenziata, che in poco più di tre settimane stermina il 99% della popolazione statunitense, e probabilmente mondiale. Tanto per far capire la genialità del suo creatore, il libro è ambientato nel 1990 ma è stato scritto…nel 1978… quando ancora non si parlava di armi chimiche e batteriologiche con la stessa consapevolezza di oggi. Dopo un primo tentativo, violento, del governo di mettere a tacere il tutto, la situazione sfugge completamente di mano fino a lasciare pochi sopravvissuti. Ed è a questo punto che inizia la seconda parte, i Sogni.
Si, perché questi pochi superstiti, cominciano tutti a sognare, molto spesso sogni che si fondono l’uno con l’altro, due persone. Una vecchia,  centenaria donna di colore, Mother Abagail Freemantle, a sedere su una sedia a dondolo in un portico di una fattoria del Nebraska, e Randall Flagg, L’Uomo che cammina, in un deserto (Nevada) o in un campo di granoturco. E le sensazioni che i sogni lasciano sono molto differenti, di pace e tranquillità il primo, paura, terrore il secondo. Ognuno prenderà parte a uno dei due schieramenti, in base alla propria indole, e emozioni, e molto spesso le proprie azioni (è molto importante il concetto di libero arbitrio), creando anche delle sfumature interessanti (infatti, alcuni dei buoni si chiederanno nel proseguo se comportandosi in un certo modo possano essere accomunati ai cattivi, e questi ultimi spesso si rendono conto che si sono messi dalla parte sbagliata per paura di Randall Flagg o per riconoscenza per averne avuto salva la vita.
Fatto sta che i due schieramenti si delineano, separati solamente dalle Montagne Rocciose, e si arriva nella terza e ultima parte, in cui le  due parti si riorganizzano in società, l’una un po’ più libera e anarchica, guidata da un Comitato per la Zona Libera di Bounder, i cui membri, Nick, Glen, Stu, Frannie, Susan,Larry e Ralph, attraverso le indicazioni di Mother Abagail cercano di ricostruire una vita di comunità”normale”, l’altra in una sorte di regime dittatoriale, organizzatissimo ma con pene terribili per chi esce dalle regole stabilite da Flagg, che variano dall’esecuzione sommaria alla crocifissione.
****ALERT SPOILER*****
Fino allo scontro finale, che dopo un tradimento, che causerà la morte di alcuni membri del Comitato, Susan e Nick, vedrà i 4 superstiti impegnarsi in un cammino quasi ascetico fino a Las Vegas, dove arriveranno in 3, fino al sacrificio finale, che grazie anche ad un intervento divino, mette fine a Flagg (almeno così sembra) e alla sua follia, oltre alla popolazione che si era schierata con lui.
****FINE SPOILER****la
La religione,il misticismo sono aspetti importanti nel romanzo, dalle visioni e sogni che fanno i protagonisti, al numero (7 del comitato, 3 i protagonisti finali), e i concetti di “cammino di espiazione”, fino a quelli di sacrificio e martirio.
E Randall Flagg è un altro elemento cardine, ormai un ospite frequente dei romanzi di King, anche conosciuto come Walter Padick, lo Straniero Senza Età, Walter o’Dim, il Tizio che Cammina, Martens Broadcloack, Richard Fanning e L’uomo in Nero, tutte trasfigurazioni del solito personaggio in diversi romanzi di King, uno stregone, votato al male, che oltre che in The Stand ritroviamo sotto varie di queste identità nella serie della Torre Nera, ma anche ne L’Occhio del Drago. Questo maestro degli inganni, esperto di magia nera, è servo del Re Cremisi (Crimson King o anche Re Sanguinario) altro personaggio maligno ricorrente nella bibliografia Kinghiana.
Si può quindi inserire questo romanzo all’interno di quelle interconnessioni del multiverso, di mondi paralleli, alternativa e tra loro legati, in cui appunto alcuni personaggi e elementi (come ad esempio il Ka) si ritrovano e intrecciano tra loro.
The Stand non è forse un capolavoro al pari del già celebrato romanzo su Pennywise o sulla mastodontica serie della Torre Nera, ma ne è sicuramente a pochi passi di distanza.

 

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